C’è un momento nella vita di ognuno di noi nel quale ci si rende conto che qualcosa è cambiato.

“Succede che un giorno ti ritrovi a salutare tua mamma sotto casa, con la promessa di passare da lei la mattina successiva e così fai, ma quello che trovi è lontano anni luce dalla tua realtà. Stesa a terra, con ancora sulla tavola gli avanzi della cena nel piatto e la televisione accesa. C’è lei in posizione fetale, oramai bianca e chiaramente priva di vita. In un attimo perdo il controllo delle emozioni, comincio ad urlare chiamandola, nell’assurda speranza che la realtà non sia quella che si presenta davanti ai miei occhi, provo a scuoterla e poi faccio quello che molti, in queste circostanze, fanno: chiamo il 118.

I volontari, accompagnati dai sanitari, arrivano dopo pochissimi minuti, mi guardano, osservano, mi chiedono alcune informazioni e immediatamente realizzano quello che è evidente. Con discrezione e umanità svolgono il loro compito mentre uno di loro, consapevole del mio stato d’animo, mi si avvicina con fare discreto, mi sussurra due parole e rimane accanto a me in silenzio. Quelle poche e semplici parole, quella presenza discreta e silenziosa accanto a me, hanno il potere di tranquillizzarmi un po’ e mi consentono di riprendere il controllo di me stesso.”

Nei giorni successivi ho avuto modo di ripensare a lungo a quel momento, rimanendo ogni volta piacevolmente sorpreso dall’ umanità e dalla professionalità dimostrata da quel gruppetto di volontari intervenuto. Vederli all’opera, con la consapevolezza che stavano mettendo a mia disposizione il loro tempo, mi ha fatto capire la loro importanza. Ho realizzato, in quel momento, che avrei potuto essere uno di loro, che quel tempo che non ero riuscito a dedicare a mamma, avrei potuto dedicarlo a quelle persone che, nel tempo, si sarebbero trovate nella necessità di avere un aiuto. E così è stato: da 3 anni sono anche io un volontario e ne vado orgoglioso. In questo lasso di tempo, ho avuto la fortuna di conoscere persone splendide con le quali ho condiviso e condivido tuttora momenti importanti. Tutte con lo stesso obiettivo: aiutare le persone in difficoltà, gratificati da quel sorriso che spesso ci viene regalato dalle persone in quel momento meno fortunate di noi, da quel grazie appena sussurrato che ti riempie il cuore. Quella del volontario è un’esperienza forte, a volte difficile, ma vera e umana e che in ogni caso, al termine della giornata, ti fa capire che sei stato utile a qualcuno. E questo non ha prezzo!

Volontario Volontari Soccorso Sud Canavese ODV: Marco Banchio

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