Questa storia comincia con un pranzo di matrimonio. Uno di quei pranzi in cui, di solito, si mangia fino allo sfinimento abbuffandosi ben oltre il bisogno, ma ciò nonostante alla fine avanza sempre tanto ottimo cibo… cibo che, molto spesso, finisce nella spazzatura.

Il matrimonio in questione è quello di Simona e Diego, una coppia che da sempre, nel proprio cammino di vita in comune, ama perseguire in modo concreto ideali di semplicità, rifiuto degli eccessi e solidarietà; proprio per questo il loro giorno più bello scelgono di festeggiarlo tra pochi intimi, senza sprechi, senza esagerazioni. Eppure, alla fine della festa, il cibo avanzato dal menu di nozze è tantissimo; così, Simona e Diego se lo caricano in macchina e lo portano ad una mensa sociale della loro città, sicuri che in questo modo non solo non verrà sprecato ma darà anche un po’ di gioia a persone che non sono solite consumare pasti sontuosi.

L’episodio lascia il segno; se al nostro semplice e frugale matrimonio è avanzato tanto cibo che sarebbe stato gettato via, si domandano Simona e Diego, quanto cibo “come chef l’ha fatto” viene sprecato in tutti i matrimoni, eventi, feste, ristoranti, banchetti ogni giorno in Italia? Una rapida ricerca su internet risponde alla domanda con alcuni dati agghiaccianti: 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti vengono sprecati ogni anno nel mondo (circa 149kg pro capite nella sola Italia), a fronte di un miliardo di persone che non hanno abbastanza cibo per sopravvivere. Numeri che fanno rabbia, che spingono a rimboccarsi le maniche e fare qualcosa, partendo dal basso e dal piccolo, una goccia per volta.

Da quel giorno e da quel primo recupero di cibo destinato alla spazzatura sono trascorsi alcuni anni, e Simona e Diego hanno trasformato quella scintilla, nata quasi per caso al loro matrimonio, in un’idea di solidarietà, sensibilizzazione e diffusione di idee virtuose: hanno parlato con amici e parenti, contagiandone molti con il loro entusiasmo; hanno incontrato spiriti affini, persone che come loro si domandavano cosa poter fare, nel loro piccolo e nel quotidiano, per migliorare almeno in parte le tante disuguaglianze, ingiustizie ed inefficienze della società moderna, e nel tempo è nato un gruppo.

Oggi quel piccolo gruppo variegato di persone (impiegati, studenti, pensionati e imprenditori) un po’ come ogni supereroe che si rispetti nasconde un’identità segreta con tanto di simbolo sotto la giacca: quella del Foodbusters, l’acchiappacibo! Un supereroe del quotidiano un po’ folle e un po’ sognatore, convinto che persino dalle più piccole e semplici scelte quotidiane possa nascere il cambiamento, una goccia alla volta, un recupero per volta. Oggi, quel piccolo gruppo di persone sono i volontari di un’associazione che si batte in modo concreto contro lo spreco alimentare andando a recuperare presso eventi come banchetti di matrimonio, cerimonie, cene ed eventi aziendali e sociali tutto il cibo cucinato e non consumato, mai uscito dalla cucina e non toccato dai commensali; tutto quel cibo, insomma, che finirebbe nella spazzatura, e che invece viene trasportato alla mensa sociale più vicina in modo che possa diventare fonte di gioia e alleviamento di sofferenze. Ma non solo: i volontari Foodbusters amano anche trasmettere ad altri i loro poteri andando a parlare di spreco, e di modi per combatterlo, nelle fiere, negli eventi, nelle scuole, alle conferenze, ovunque insomma ci sia modo di incontrare persone come loro. Perché la cosa bella dell’essere Foodbuster è che possiamo esserlo tutti: a differenza di Superman, l’Uomo Ragno o Capitan America è una condizione di supereroe molto semplice da conquistare, che non necessita di superpoteri pazzeschi, kriptonite, scudi di adamantio o morsi di ragni radioattivi. Basta maturare una consapevolezza e impegnarsi ad adottare piccoli semplici accorgimenti durante la vita quotidiana, riducendo gli sprechi a tavola e prima ancora nel carrello della spesa, chiedendo la “doggy bag” con gli avanzi della propria cena al ristorante o trasformando un evento importante e potenzialmente fonte di grande spreco, come ad esempio il proprio matrimonio, in una festa a spreco zero.

Al prossimo matrimonio in cui sarete invitati, alla prossima festa o evento, più o meno al momento del caffè o del taglio della torta, provate a sbirciare in giro: può darsi che vediate aggirarsi tra gli invitati e nei dintorni delle cucine alcuni pazzi in maglietta bianca e logo colorato, carichi di contenitori pieni di cibo, che vi faranno venire in mente tutto tranne che un supereroe… eppure, è esattamente ciò che saranno: i Foodbusters, i supereroi antispreco!

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