UN PONTE VERSO L’ALTRA RIVA
Molte persone, troppe, soprattutto donne, vivono in una situazione quotidiana di violenze e soprusi all’interno della loro stessa famiglia.
La scelta di cambiare vita è molto difficile , soprattutto quando ci sono i bambini, e il percorso lungo e accidentato , come attraversare un fiume in piena.
L’associazione L’altra riva è nata presso i centri di contrasto alla violenza contro le donne di un grande ospedale torinese, per offrire ascolto , supporto e accompagnamento fin dai primi passi dopo l’evento traumatico che le porta in Pronto Soccorso. Oggi lavora sul territorio per collaborare meglio con tutti i servizi e le risorse della rete cittadina.
Anna aveva deciso di fare denuncia dopo il ricovero : era stata colpita in modo molto grave, e non era certo la prima volta .Le violenze fisiche non erano che un aspetto “e neanche il peggiore”, come ci ha spegato:non poteva uscire, vedere famigliari od amici, avere denaro da gestire, e subiva continui insulti e minacce davanti ai suoi figli per i più futili motivi, perdendo il rispetto di se stessa.
La scelta di uscire da quella situazione con i suoi tre bambini l’ha portata a un lungo periodo di clandestinità in una casa protetta per paura di ritorsioni da parte del marito, dalla quale stava uscendo quando l’abbiamo conosciuta.
Doveva risolvere il problema della casa, del lavoro, delle cause legali, delle continue aggressioni.
L’associazione le ha fornito supporto legale e psicologico, l’ha aiutata a mettere qualcosa in tavola finchè ha trovato un lavoro, a cercare una sistemazione abitativa dignitosa.
Oggi, dopo tre anni, ha raggiunto “l’altra riva”, grazie al suo coraggio, la sua determinazione, e una squadra di amici e collaboratori dell’associazione ai quali sa di potersi rivolgere in caso di bisogno: il suo scopo è diventato quello di aiutare altre donne che hanno vissuto una storia simile alla sua.
Il tuo contributo è fontamentale non solo per far fronte alle esigenze materiali delle donne che hanno subito violenza e vogliono ricominciare una nuova vita, ma anche perchè trasmette un messaggio: “Non sei sola, ce la puoi fare!”
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