Nicola viene da una vita di inferno, era uno di quei tanti ragazzi che vivono per strada. La sua storia di tossicodipendenza ha le sue radici nell’infanzia. Nicola nasce e cresce in una famiglia in cui riceve violenze, abusi, vive la separazione dei genitori per vari tradimenti, il fallimento del lavoro del papà. Tutto questo creava in casa un clima di rabbia, rancore, sfiducia.

Nicola cresceva cercando di non far rumore, di non farsi vedere, di non dar fastidio. Ma la rabbia cresceva anche dentro di lui e a soli 12 anni inizia a fare abuso di alcool, pasticche, cocaina. A 14 anni già era un eroinomane.

 

Quando Nicola compie 18 anni era una candela consumata con una fiammella pronta per spegnersi, nei suoi occhi già aleggiava la morte, con la sua cresta e il suo cane, status symbol di chi viveva in strada.

 

Ma quell’anno, con le sue ultime forze trova il coraggio di entrare in uno dei centri di Nuovi Orizzonti e di chiedere aiuto. Fu accolto da una giovane donna incinta, responsabile del centro, che con il suo gioioso benvenuto riaccese subito la speranza nel suo cuore.

Il percorso in comunità è stato duro, intenso, faticoso perché doveva scardinare una vita di disordine, di dolore ma ben presto iniziò a riaccendere la luce della speranza nella vita di Nicola.

Oggi Nicola è marito, papà, ed è rimasto a lavorare per la Cooperativa Sociale Ali Blu di Nuovi Orizzonti che cerca di offrire possibilità di una vita migliore a tanti giovani che, come lui, hanno perso ogni speranza.

La Cooperativa Ali Blu ha infatti, come obiettivo, il reinserimento lavorativo di persone in situazione di disagio sociale e promuove il reintegro in società di quei ragazzi che hanno concluso il programma pedagogico riabilitativo presso le strutture di Nuovi Orizzonti.

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