La storia di Equoevento, il racconto delle emozioni che si provano a far parte di un nuovo progetto dedicato alla lotta contro gli sprechi alimentari.
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Fondare una onlus, insieme ad altri tre amici, rincorrere un’idea lungo un percorso fatto di burocrazia, di tempo libero che si dedica tutto al “progetto”, e di grandi speranze, impegnarsi per un fine particolare, una tipologia di soddisfazione che va oltre quella professionale. Essere uno dei fondatori, altro non vuol dire che  essere il primo dei volontari.

equoevento staff

Equoevento si occupa di recuperare le eccedenze alimentari prodotte dai grandi eventi, da banchetti, matrimoni o convention, distribuendole agli enti caritatevoli. La prima volta che ho partecipato ad un ritiro, l’occasione era delle più adatte per i nostri scopi: presso il Rome Cavalieri Hilton, la Federnotai ci avrebbe permesso di ritirare tutte le eccedenze conseguenza del loro convegno.
Questo significò non solo poter disporre di una grande quantità di cibo non servito, che col tramite della nostra onlus da spreco sarebbe diventato risorsa, ma soprattutto avere la possibilità di portare l’eccellenza, le creazioni dell’arte culinaria del maitre chef, sulla tavola dei meno fortunati. Sono entrato nella cucina della mensa di Sant’Egidio con i contenitori colmi di pasti, e nessuno degli “ospiti” poteva immaginare che quella sera la cena sarebbe stata una festa. Perché nonostante il lavoro insostituibile di chi gestisce le strutture,  spesso il “menù” offerto agli indigenti non va oltre il soddisfacimento del puro bisogno di mangiare.equoevento vaschette

equoevento attività

Quella sera ho visto la sorpresa negli occhi di chi trovava sul proprio piatto un filetto ai funghi, pasta al tartufo, o altre prelibatezze che avevano deliziato poche ore prima gli invitati del congresso. Ho sperimentato come la solidarietà sia contagiosa. Come quando gli chef ci hanno fatto riaprire i contenitori già pieni di pasta ritirata da un banchetto, perché mancava la spolverata di pecorino, un sacrilegio per una amatriciana degna di questo nome. Piccole manifestazioni spontanee che mi hanno portato, insieme a chi come me crede di potersi impegnare in prima persona contro lo spreco, a continuare a dedicare le mie energie alla causa, cercando di rendere ogni evento un Equoevento, e di aggiungere sempre più pasti a tavola.

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