
“Ogni mattina, quando varchiamo la soglia di “Mondo Rosa”, ci accompagna la speranza che quelle donne silenziose, arrivate nella notte stringendo al petto un figlio, possano trovare la forza e il coraggio di sorridere, di guardare al futuro senza paura.
In questa casa fatta di pareti, ma non di muri, le donne che accogliamo sono tutte diverse, ma portano con sé lo stesso dolore: quello di chi è stata violentata, picchiata, annientata. Eppure, in quegli occhi possiamo scorgere qualcosa di straordinario: la resilienza. Una forza che non sanno nemmeno di possedere, ma che emerge ogni volta che si alzano da un letto distrutto, che cercano un nuovo inizio per loro e per i loro bambini. E che regalano come un dono prezioso.
Combattono per cambiare il corso di una vita già segnata da quegli uomini che le hanno tradite, umiliate, distrutte. Non possiamo cancellare il passato né il dolore con un colpo di spugna, ma quello che possiamo fare ogni giorno è accoglierle, ascoltarle, offrire loro un rifugio sicuro, un angolo di serenità dove possano finalmente respirare senza paura. Una opportunità. Ogni donna che entra in questa casa porta con sé una storia, spesso fatta di solitudine, ma anche di coraggio, di tenacia.
Le madri arrivano, con i bambini e le bambine che hanno conosciuto solo i silenzi sbagliati, nel rumore di schiaffi e piatti rotti. Li vediamo giocare nel cortile, sempre più piccoli e timorosi, ma nelle loro risate c’è un germoglio di speranza che cresce ogni giorno. Vederli sorridere, vedere una mamma che prova a farsi coraggio e a dire: “Ce la posso fare” è ciò che mi dà la forza di andare avanti. Non possiamo cancellare le cicatrici, ma possiamo costruire nuovi inizi, giorno dopo giorno.
C’è una forza invisibile che pervade questa casa, piccola isola di speranza: è quella di chi trova il coraggio di ricominciare, di fare un altro passo verso la libertà. Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo contribuire a riscrivere il futuro di queste donne e dei loro bambini.”
Le operatrici di Mondo Rosa, la casa rifugio del Centro Calabrese di Solidarietà ETS.
Nessun Commento