La testimonianza di Rachele volontaria di ABG Onlus, associazione che tra gli altri progetti sta sostenendo l’introduzione delle attività sportive (anche outdoor) in un reparto oncologico di Milano. Perché “tra i benefici riportati dai ragazzi che hanno praticato più assiduamente l’attività sportiva in palestra si segnalano: una ritrovata autostima verso un corpo meglio funzionante e più “vivace”, nuove opportunità di relazionarsi in modo confortevole con i propri pari.”
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Mi chiamo Rachele, ho 24 anni e vorrei condividere con Voi il significato che ha per me fare volontariato presso l’Associazione Bianca Garavaglia.

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Da poco tempo, circa due anni, faccio parte del gruppo dei volontari dell’Associazione.

Dopo avere letto le testimonianze di alcuni soci e volontari e di cosa si occupasse, ho deciso di prenderne parte anch’io. Mi sono avvicinata ad ABG non perché io abbia vissuto l’esperienza della malattia, ma inizialmente per curiosità personale.

Il volontariato presso ABG rappresenta per me qualcosa di davvero speciale, formativo e ed è un motivo di crescita personale: credo molto in tutti i progetti di ricerca sostenuti dall’Associazione, in prospettiva non solo per l’importanza che gli stessi rivestono per tutti quei bambini attualmente malati di tumore ma anche per il fatto che essi possono offrire una speranza in più, anche e soprattutto a coloro che potrebbero ammalarsi in futuro. Ritengo inoltre importantissimo il sostegno che ABG offre al Progetto Giovani, rivolto alla creazione di spazi e iniziative dedicati esclusivamente agli adolescenti malati, per cercare di far vivere e affrontare loro più serenamente la malattia durante la degenza nei reparti ospedalieri.

Voglio concludere questo mia testimonianza ringraziando tutti di vero cuore per avermi accolta in ABG senza farmi avere la sensazione di essere “un’estranea”, una nuova arrivata, ma come se facessi parte da sempre di questo splendido gruppo di volontari che quotidianamente si impegna per cercare di portare un sorriso nella vita di questi bambini malati e delle loro famiglie.

Infine un saluto e un abbraccio speciale vanno a Franca Garavaglia, fondatrice e Presidente di ABG e madre di Bianca, oggi piccolo Angelo custode dell’Associazione, che insieme a suo marito, ha saputo trasformare un grande dolore, quale quello della perdita di un figlio, in forza, energia, positività e aiuto per tutti quei bambini che soffrono. Grazie di cuore!

Rachele

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