PREMESSE

L’eliminazione di ogni forma di discriminazione e violenza contro le donne è un obiettivo a cui la comunità internazionale sta prestando crescente attenzione, soprattutto da quando sono state resi evidenti le implicazioni economiche e sociali della violenza sulle donne.
Questa non è direttamente legata alle condizioni economiche, allo status educativo e sociale delle vittime e di maltrattanti: è caratterizzata da trasversalità territoriale, generazionale e di appartenenza sociale. Tuttavia, è assodato che donne con un basso livello di istruzione e che vivono in contesti socioeconomici svantaggiati sono spesso prive di quella rete di relazioni sociali ed economiche indispensabili per affrontare un percorso di fuoriuscita dalla violenza.
Tale percorso presuppone, infatti, un forte investimento su di sé e diverse forme di emancipazione sociale ed economica: un lavoro, una casa, una rete di supporto sociale. Una buona parte di donne che vive in contesti di emarginazione non intraprende un percorso di emancipazione dalla violenza perché non riesce nemmeno ad orientarsi su questioni fondamentali legate alla sfera familiare, relazionale ed economica. Da queste donne la violenza è, dunque, spesso subita in silenzio e senza parlarne con nessuno, specie quando la donna non può contare su una rete allargata di relazioni sociali al di fuori della propria sfera famigliare.  

IL PROGETTO SPAZIO DONNA

WeWorld, a partire dal 2014, è intervenuto in quartieri urbani periferici di alcune grandi città, tra le quali Milano, Napoli, Roma, Cosenza, Bologna, Brescia e Pescara avviando il programma innovativo Spazio Donna.

Il progetto Spazio Donna considera l’empowerment femminile la via primaria per la prevenzione e l’emersione della violenza di genere, considerando che tale violenza ha una trasversalità territoriale, generazionale e di appartenenza sociale.
L’empowerment è inteso come “rafforzamento”, “potenziamento”, “responsabilizzazione” e “consapevolezza”; è il principio cardine dell’intervento che si intende continuare per il superamento e l’eliminazione degli squilibri sociali, economici e culturali ancorché basati sul sesso.

L’intervento è rivolto a donne a rischio o che vivono varie forme di disagio, articolato e finalizzato a prevenire, curare e reinserire socialmente le stesse, nonché a sviluppare autonomia e crescita personale attraverso attività opportunamente individuate.
Gli Spazi Donna sono luoghi non solo di prossimità, ma anche spazi di cultura e di alfabetizzazione affettiva e relazionale. Si tratta di centri di accoglienza e di aggregazione rivolti alle donne, che propongono attività per il benessere psicofisico, il miglioramento delle relazioni sociali e l’orientamento lavorativo.

L’approccio metodologico seguito per la costruzione dei servizi erogati dagli Spazi Donna è basato sullo sviluppo delle “capacit-azioni” (Amartya Sen, 2000), intese come:

  • vivere una vita sana
  • accedere a conoscenza, istruzione, formazione e informazione
  • prendersi cura di sé, tempo, cultura, sport e svago
  • prendersi cura degli altri
  • abitare e lavorare in luoghi sani e sicuri
  • lavorare e fare impresa
  • partecipare alla vita pubblica e convivere in una società paritaria; accedere alle risorse pubbliche (servizi)
  • muoversi nel territorio.

Un’attenzione specifica è rivolta alla relazione mamma-bambino e ai minori, attraverso un servizio dedicato. È infatti attivo, in tutti gli Spazi Donna, uno spazio Child Care (ovvero l’assistenza all’infanzia) per bambini e bambine 0-8 anni, affidato ad operatrici ed operatori esperti (educatori/e, psicologi/e). La Child Care all’interno degli Spazi Donna nasce dall’esigenza di fornire uno spazio di accoglienza per i/le bambini/e, permettendo alle mamme di partecipare alle attività proposte e rappresenta in primo luogo uno spazio di intrattenimento e di gioco, declinato in attività ricreative che hanno la duplice funzione di proporre un modello relazionale positivo e di sensibilizzare i/le bambini/e rispetto agli stereotipi di genere. Lo spazio di Child Care è anche un osservatorio privilegiato per portare alla luce situazioni di violenza intrafamiliare, grazie all’interpretazione di un comportamento del/la bambino/a che spesso ha preceduto o sostituito il percorso più mediato di presa di consapevolezza e di denuncia da parte della mamma. L’osservazione di segnali di violenza diretta e assistita porta ad elaborare un intervento che prenda in carico l’intero nucleo (madre e figli) in un percorso sulle competenze genitoriali, la consapevolezza e la fuoriuscita dalla violenza, in rete con gli altri servizi del territorio. Percorso che, quando possibile, include anche il padre maltrattante.

STRATEGIA E OBIETTIVI

Permettere alle donne di sperimentarsi come artefici e protagoniste del proprio presente e del proprio futuro, significa promuovere un cambiamento che non agisce solo a livello individuale, ma che influenza in modo positivo tutta la comunità, e che può contribuire a scardinare alcuni dei più profondi pregiudizi e stereotipi culturali e sociali. La strategia del progetto consiste nell’attivare nelle donne una presa di coscienza, attraverso la creazione di spazi di attività in grado di restituire autostima e progettualità e sviluppare l’empowerment, per modificare in primis alcuni aspetti della vita delle donne stesse e poi, a cascata, incidere sulla comunità nel suo insieme.

Le attività proposte sono gratuite, incentrate su 3 macro-aree di intervento:

  • Attività volte a migliorare il proprio personale benessere psicofisico, con l’obiettivo di costruire un rapporto più̀ armonico con il proprio corpo, i propri bisogni e i propri desideri, facilitando l’espressione dei propri stati d’animo, e dando spazio all’accoglienza delle emozioni negative, per trasformarle in azioni positive di autodeterminazione;
  • Attività culturali: capacità di leggere la realtà perché si possiedono strumenti di analisi e costruzione di un pensiero critico, non mediato da stereotipi e pregiudizi. L’obiettivo è la sperimentazione di nuovi percorsi di cittadinanza, che vedano le donne uscire in senso simbolico ma anche letterale dai confini del quartiere, per entrare a pieno titolo nella comunità globale.
  • Attività ad impatto sociale, intese come attività che possano avere una ricaduta diretta sulle condizioni sociali e/o economiche delle donne che afferiscono al centro (miglioramento delle condizioni sociali e l’occupabilità, orientamento al lavoro e ai servizi sul territorio).
    Questo tipo di attività è affiancato da percorsi individuali, che portano ad una presa in carico della donna che intenda intraprendere un percorso più strutturato (colloqui psicologici e di sostegno al ruolo familiare/genitoriale, supporto legale).

Le donazioni supporteranno tutte le attività di empowerment femminile portate avanti dai centri Spazio Donna, quali:

  • supporto psicologico
  • lavoro sull’autostima e la consapevolezza
  • attività di benessere psico-corporeo 
  • attività culturali 
  • orientamento al lavoro e formazione

totale raccolta

632€

WEWORLD O.N.L.U.S.

WeWorld O.N.L.U.S. è un’organizzazione no profit italiana indipendente attiva in 27 Paesi, compresa l’Italia, con progetti di Cooperazione allo Sviluppo e Aiuto Umanitario per garantire i diritti delle comunità più vulnerabili. La loro azione si rivolge soprattutto a bambine, bambini, donne e giovani, attori di cambiamento in ogni comunità per un mondo più equo e inclusivo. WeWorld O.N.L.U.S. aiuta le persone a superare le emergenze e garantisce una vita degna, opportunità e futuro attraverso programmi di sviluppo umano ed economico nell’ambito dell’Agenda 2030.

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