Il Progetto nasce nel 2013 con l’obiettivo di garantire ai bambini più poveri dell’area di intervento il diritto al cibo, all’educazione, alla sanità e al gioco. La scuola si trova nel Distretto di Kucukiro, un quartiere della capitale del Rwanda, Kigali, che si estende in un’area vastissima, caratterizzata da una veloce crescita demografica e dal contemporaneo aumento di una fascia di popolazione che vive in estrema povertà.

In tale contesto, Amahoro offre un servizio triennale gratuito di formazione prescolare a 90 bambini, dai 3 ai 6 anni, scelti dalle autorità del Distretto, tra i più bisognosi della zona. Per i bambini che la frequentano la scuola rappresenta non solo un ambiente sicuro, protetto e stimolante ma, soprattutto, la possibilità di usufruire, grazie all’esistenza della mensa scolastica, di un pasto abbondante e nutriente, per molti di loro l’unico della giornata, intervento che ha dato un contributo importantissimo nella lotta alla malnutrizione.

Inoltre, due volte alla settimana, i bambini possono rimanere a scuola, nella Ludoteca, dove sono coinvolti in varie attività ludico-formative, seguiti da una pedagogista di grande esperienza.

Infine, per prevenire e affrontare i diversi problemi di salute di cui spesso soffrono i bambini che frequentano la nostra scuola, dal 2019 abbiamo istituito un servizio infermieristico. Due volte alla settimana i bambini vengono visitati da un medico che, se necessario, indirizza le famiglie alle strutture sanitarie del territorio per ricevere le cure adeguate.
Sempre in ambito sanitario, un’ulteriore importante offerta di Amahoro è quella di sostenere la spesa della “mutuelle de santé” per i bambini e le loro famiglie, la cui mancanza impedisce loro l’accesso a qualsiasi assistenza medica e a qualsiasi cura. Infatti, anche se in Rwanda la copertura sanitaria è obbligatoria per ogni membro della famiglia, il suo costo (di circa €3,00 annui a persona) risulta estremamente alto per essere sostenuto dai nuclei familiari più indigenti.

 

Una storia come tante: la storia di KEVIN NDAGIJIMANA

Kevin aveva quattro anni quando è arrivato nella nostra Scuola Materna Amahoro, a Kigali, in Rwanda. Come tutti i novanta alunni che la frequentano, il bambino ci era stato segnalato dalle autorità locali in quanto appartenente ad una delle famiglie più povere della zona. Il padre non lo aveva mai voluto riconoscere, anzi era sparito ancora prima che Kevin nascesse, la madre entrava e usciva continuamente dalla prigione, perché faceva commercio illegale di bevande alcoliche. A Kevin rimaneva solo una nonna, con la quale infatti viveva.

Qualche mese dopo l’inizio della scuola, riceviamo una segnalazione molto preoccupante da parte della direttrice: Kevin era quasi sempre assente e, quando veniva, era sporco e vestito di stracci! Abbiamo subito cercato una soluzione ad un problema così urgente e finalmente una signora italiana, a cui avevamo parlato della situazione di Kevin, ha deciso di aiutarlo aderendo al nostro progetto di sostegno a distanza. Ma, sebbene da quel momento la nonna ricevesse un aiuto economico proprio per il mantenimento del bambino, la situazione di Kevin non cambiava affatto. Anzi, la nonna, durante un colloquio con la direttrice, confessava di non volersi occupare in nessun modo del bambino, che infatti era praticamente diventato un bambino di strada, per lei Kevin era solo ed esclusivamente un peso di cui liberarsi. Infatti, Kevin era spesso accudito dai vicini che lo tenevano a dormire a casa loro e lo portavano a scuola la mattina. Il problema di Kevin, prima ancora che economico, era legato alla mancanza di un adulto di riferimento che si occupasse di lui in maniera continuativa. Per questo motivo, con l’aiuto dei sevizi sociali del distretto, abbiamo individuato tra i genitori dei bambini della scuola materna, una donna, maman Vanessa, che ha accettato da quel momento di farsi carico delle esigenze economiche ma soprattutto affettive del bambino. Per Kevin iniziava una nuova vita: una vita che tutti i bambini avrebbero diritto di vivere.

Nel 2018, la signora italiana che lo sostiene a distanza è andata in Rwanda per conoscerlo.

Ecco il suo racconto:

“Non avevo idea, partendo, che questo viaggio mi avrebbe cambiato la vita.

Mi avevano parlato di quest’associazione, che da anni si occupa di aiutare donne e bambini vittime del tragico genocidio avvenuto in Rwanda. E così, senza nemmeno pensarci troppo, avevo deciso di sostenere un bambino. Un euro al giorno, si tratta di rinunciare a un caffè al giorno, mi sono detta. Quel bambino, atterrando a Kigali, l’ho guardato negli occhi. Ha l’età di mio figlio, e è solo al mondo. Tiene gli occhi bassi, ma quando ti inginocchi e gli allunghi una caramella, il sorriso gli illumina anche gli occhi.

Oggi questo bambino non è più solo al mondo. L’associazione è stata eccezionale nel trovargli qualcuno che si occupasse di lui. I suoi risultati scolastici sono eccellenti, e nelle foto che regolarmente mi mandano, il suo sguardo è cambiato. Kevin ha una possibilità e io sento che una piccolissima cosa buona l’ho fatta anch’io nella vita.”

totale raccolta

2.827€

PROGETTO RWANDA ONLUS

Fondata nel 1998, subito dopo la fine del genocidio che nel 1994 ha devastato il paese, decimando e infliggendo sofferenze disumane alla sua popolazione, Progetto Rwanda Onlus è da sempre impegnata nella realizzazione di progetti per la tutela dei diritti delle donne e dell’infanzia e a favore della scolarizzazione dei giovani. Scopo dell’associazione, che si basa sul lavoro volontario delle sue fondatrici, è quello di promuovere progetti in grado di permettere ai destinatari e alle loro comunità di acquisire autonomia e con essa una concreta speranza per il futuro.

In tanti anni di attività l’associazione si è impegnata fortemente nella costruzione di complessi scolastici, di mense scolastiche per far fronte ai problemi di malnutrizione e denutrizione dei bambini, di corsi di formazione e di progetti generatrici di reddito per i diritti e l’autonomia delle donne. Tutti i progetti sono ideati, realizzati e monitorati da personale locale, in collaborazione con le autorità dei distretti.

Progetto Rwanda Onlus collabora con numerose associazioni locali e, dal 1° luglio 2014, è stata riconosciuta dalla Direzione Generale dell’Immigrazione ed Emigrazione della Repubblica del Rwanda come ONG (Organizzazione Non Governativa) Internazionale.

 

Obiettivi dell’Associazione:

  • sostenere i bambini e i ragazzi in difficoltà per dare loro la possibilità di studiare, condizione essenziale per il loro autosviluppo;
  • sostenere le donne dando loro la possibilità di essere autosufficienti;
  • creare occasioni di informazione e di sensibilizzazione sulle problematiche del paese.

Attività dell’Associazione:

  • progetti di sostegno a distanza;
  • borse di studio per i giovani che intendono continuare gli studi all’università;
  • progetti generatori di reddito per l’auto-sviluppo di donne e adolescenti;
  • ricostruzione di strutture scolastiche, sanitarie e abitative;
  • incontri nelle scuole italiane per favorire una maggiore conoscenza delle problematiche legate ai paesi del sud del mondo.
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