La Fondazione nasce in seguito all’esperienza diretta della Presidente Giovanna Ferrante, scrittrice milanese e caregiver per 20 anni a fianco della madre nella convivenza con la Leucemia Linfatica Cronica (LLC).
Nel mondo occidentale la LLC rappresenta il tipo di leucemia più frequente. Colpisce solo individui adulti; rara sotto i 30-40 anni, ha un’incidenza crescente in rapporto all’età con un picco dopo i 60 anni, anche se negli ultimi anni colpisce spesso anche prima di questa età. Il sesso più colpito è quello maschile con un rapporto maschi: femmine di 2:1. In media ogni anno vengono diagnosticati 5,1 casi di LLC ogni 100.000 uomini e 2,8 ogni 100.000 donne, con un andamento costante negli anni. In Italia si può stimare un numero medio annuo di nuovi casi di leucemia linfatica cronica di circa 1600, tra i maschi, e 1150, fra le donne.
Lo scopo della Fondazione è quello di contribuire ad una concreta e duratura “umanizzazione della cura”, soprattutto in ambito cronico, investendo su un approccio innovativo, il Medical Coaching, affinché tutti i pazienti e non soltanto pochi fortunati, possano essere ascoltati e compresi nella propria malattia.
Il progetto Medici. Pazienti. Parenti. (MPP) si realizza al momento in alcuni tra i principali ospedali milanesi e lombardi ed eccellenze nazionali nella cura di patologie oncologiche e si rivolge ai pazienti affetti da malattie onco-ematologiche croniche al fine di sostenere una loro partecipazione attiva alla terapia, riducendone l’abbandono o la scorretta aderenza, aumentare la fiducia in se stessi nell’affrontare questo percorso rafforzando i legami con i propri familiari.
Accanto ai pazienti ci sono poi i familiari, alcuni di loro effettivi caregiver in quanto si occupano di seguire da vicino il percorso, affrontando insieme sfide e difficoltà; spesso i caregiver sono i figli, che hanno a loro volta una famiglia e la diagnosi di una malattia così importante può portare ansia e stress psico-fisico.
Il progetto MPP parte dal coinvolgimento delle realtà ospedaliere, per diverse ragioni:
• i medici conoscono i pazienti e possono meglio indirizzarli verso il gruppo più adatto;
• si vuole mantenere nel tempo il contatto con il medico che ha in cura il paziente per renderlo partecipe dell’impatto di questo progetto e nell’ottica di “Umanizzazione della cura”;
• si desidera promuovere un progetto che abbia un riscontro scientifico e clinico, contribuendo alla ricerca in questo ambito medico.

Il percorso MPP parte quindi dall’incontro della Fondazione e dei Coach con i medici, presentando loro il progetto e invitandoli a comunicare l’opportunità ai propri pazienti. Un primo incontro informativo organizzato dai coach ha l’obiettivo di illustrare ai pazienti le potenzialità dell’approccio e come si svolge. A seguito di questo primo incontro con i coach, vengono raccolte le adesioni e formati gruppi da un minimo di 5 a un massimo di 20 pazienti. In alcuni specifici casi (impossibilità a seguire il percorso di gruppo con continuità, distanza del domicilio dal luogo degli incontri) potranno essere definite modalità di incontri individuali anziché di gruppo, anche se quest’ultima modalità è più efficace.
Il progetto MPP prevede che il percorso di Medical Coaching sia guidato da coach professionisti e riconosciuti dall’Associazione Italiana Coach Professionisti.Il ruolo dei coach è quello di creare un rapporto unico di profonda intesa tra tre diversi mondi: il paziente e la famiglia, il medico, e il coach.

La Fondazione Renata Quattropani è in assoluto la prima realtà in Italia ad aver introdotto il MC all’interno di realtà ospedaliere, con il fine di promuovere il coinvolgimento diretto dei medici nel percorso del paziente e favorire una maggiore umanizzazione della cura.

Il percorso MPP si sviluppa poi in tre fasi:
• un incontro individuale di 30 min. di conoscenza reciproca
• un incontro di gruppo di 90 min. ogni 15 giorni nell’arco di 6 mesi (12 incontri): alcune di queste sessioni prevedono anche la partecipazione dei familiari
• attivazione di un servizio di “Coaching Time” (2 ore al mese), per i 6 mesi successivi la fine degli incontri, a disposizione dei partecipanti che richiedono momenti di confronto individuale.

Il percorso definito dai coach insieme alla Fondazione Quattropani prevede di affrontare, a titolo indicativo, le seguenti tematiche:
• Impatto del momento diagnostico;
• Problematiche relative agli eventuali momenti di dimissioni;
• Fase iniziale della terapia;
• Programma di visite ed esami di controllo;
• Adesione alla terapia.
Le metodologie utilizzate includono: esemplificazione e role play, attività interattive e di confronto di gruppo, strumenti motivazionali e comportamentali, potenziamento dell’ascolto.

Ad oggi, circa 50 tra pazienti e caregiver sono stati coinvolti nel progetto Medici.Pazienti.Parenti. (MPP), i quali hanno poi riferito di aver migliorato le proprie capacità di ascolto e di comunicazione, la gestione dei ruoli tra pazienti e caregiver, la consapevolezza sui propri punti di forza e su ciò che, nonostante la malattia, si può essere in grado di portare avanti, hobby, lavoro e affetti familiari.

totale raccolta

529€

Fondazione Renata Quattropani

La Fondazione è nata nel 2010 e nei primi anni si è dedicata alla ricerca clinica sulla Leucemia Linfatica Cronica, sostenendo il lavoro di una ricercatrice del reparto di Ematologia dell’Ospedale Ca’ Granda Niguarda di Milano.
Nel 2016, grazie alla collaborazione di importanti strutture ospedaliere milanesi, quali il Policlinico di Milano, l’Ospedale San Paolo, l’Istituto di Psico-Oncologia dello IEO e l’Università degli Studi di Milano, la Fondazione decide di investire in un nuovo importante progetto: il percorso MPP «Medici – Pazienti – Parenti» al fine di promuovere la collaborazione dei medici e medical coach in un percorso di umanizzazione della cura, in cui il paziente onco-ematologico non sia mai un “caso” ma resti sempre in primo luogo una persona nella sua totalità, fatta di bisogni psicologici e relazionali.

La Fondazione Quattropani opera grazie alle risorse economiche messe a disposizione dalla Presidente, ma allo stesso tempo negli ultimi due anni ha iniziato ad investire in azioni di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza al fine di individuare nuovi sostenitori e volontari oltre che porre le basi per una continuità e sostenibilità futura anche nell’eventualità che venga meno il prezioso contributo dei fondatori. Proprio in questa direzione ogni anno vengono realizzati diversi eventi, occasione di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza milanese.

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