Progetto “Igiene e Salute nel Barind – Bangladesh”
Titolo: Igiene e Salute nel Barind – Bangladesh
Settore di intervento: Acqua, igiene e alimentazione
Durata: 2021 – 2023
Obiettivo specifico: migliorare la salute e la nutrizione delle famiglie e prevenire le patologie legate all’arresto della crescita dei bambini (rachitismo) mediante interventi igienico-sanitari e la partecipazione attiva delle donne.
(Con riferimento agli OSS dell’Agenda2030: Sconfiggere la Fame, Buona Salute, Parità di Genere, Acqua Pulita e Servizi Igienico-Sanitari.)
Obiettivi generali:
- a) Favorire il ruolo decisionale femminile e puntare su di esso per aumentare la conoscenza delle famiglie dei villaggi su salute, agricoltura sostenibile, nutrizione, prevenzione dell’arresto della crescita e del deperimento dei bambini 0-5 anni.
- b) Accrescere l’accesso a strutture WASH (Water Sanitation and Hygiene) attente alla specificità di genere, rispettose di questa e dell’ambiente e sostenibili; all’agricoltura biologica e al commercio locale dei prodotti ecologici nelle aree di progetto;
c) Accelerare il processo di rafforzamento delle competenze O&M (organizzazione e metodi) della comunità sulla gestione, il riciclo, il trattamento sicuro e riutilizzo igienico delle deiezioni umane nell’attività agricola e commerciale.
Contesto di riferimento. Nell’Alto Barind, territorio a nord-ovest del paese, gli abitanti devono affrontare problemi enormi dovuti alla mancanza di acqua pulita, di servizi igienico-sanitari e di depurazione.
In questa zona, nei periodi di siccità, dai pozzi poco profondi con pompa a mano non si può estrarre l’acqua perché la falda si abbassa troppo. Ma gli abitanti di questi villaggi molto poveri non possono permettersi di installare pozzi profondi con pompe elettriche per attingere l’acqua disponibile. Inoltre essi faticano a recarsi a km di distanza per attingere e trasportare pesanti contenitori d’acqua e di conseguenza utilizzano acqua disponibile ancora presente nei loro pukur di villaggio, non pulita per bere e per gli usi domestici.
L’effetto è la frequente diffusione di gravi malattie legate all’acqua, che rompono i normali ritmi di vita di queste persone, consumano le loro ore di lavoro e i loro guadagni (già limitati) per il sostegno delle spese mediche.
In questo periodo di pandemia da Covid19 il lockdown per i molti lavoratori a giornata delle aree rurali porta al mancato salario ed alla mancata possibilità di provvedere all’alimentazione della propria famiglia. La disponibilità dei mezzi di protezione (mascherine)si sta diffondendo ma sono molto carenti le condizioni igieniche nelle vaste aree rurali, soprattutto per la mancanza di acqua pulita disponibile e questo provoca l’aumento del contagi e del numero di decessi.
Purtroppo la povertà delle famiglie e dei servizi pubblici non consentono un approvvigionamento adeguato di vaccini e le strutture sanitarie sono molto scarse e largamente insufficienti. Le informazioni pubbliche sui contagiati e sui decessi sono affette dall’impossibilità pratica di trasmissione in tempi accettabili dei dati dalle innumerevoli comunità di villaggio presenti; i dati ufficiali trasmessi hanno l’apparenza della parte emersa degli iceberg !..
Il progetto
Il progetto è implementato in loco dal partner bengalese S.P.A.C.E. (Society for People’s Action in Change and Equity), ONG accreditata presso l’NGO Bureau governativo, con lunga esperienza di lavoro nel territorio del Barind.
Nella versione estesa del progetto, che speriamo di riuscire a realizzare, l’obiettivo è di installare in 3 anni 150 eco-toilet: servizi igienici che permetteranno di raccogliere i rifiuti organici umani (che in tal modo non andranno più a contaminare i pukur, laghetti di villaggio, e l’ambiente circostante) i quali verranno utilizzati, dopo adeguato compostaggio, come fertilizzante organico, evitando così l’utilizzo di quello chimico. I beneficiari potranno in questo modo non solo coltivare il cibo per il proprio sostentamento, ma anche vendere i prodotti ortofrutticoli e lo stesso bio-compost, nell’ottica di un’effettiva sostenibilità.
Le altre principali attività previste dal progetto sono:
• informazione, formazione e orientamento su temi e target diversi (igiene, nutrizione, ambiente, sviluppo sostenibile…);
• teatro popolare interattivo;
• attività di advocacy;
• installazione di stufe in terra migliorate con il camino di esalazione dei fumi;
• installazione di cisterne per l’acqua piovana;
• piccole fattorie biologiche dimostrative (“fattorie modello”)mono o plurifamigliari;
• sviluppo materiale comunicativo IEC/BCC e vario;
• sviluppo sistema di gestione e monitoraggio su base comunitaria;
• reporting.
Nota
L’Associazione è impegnata in questo progetto di cooperazione già dal 2015 e finora è riuscita a realizzare, oltre a tutte le altre attività previste, l’installazione di 126 Eco-toilet.
Il progetto 2021-2023 rappresenta dunque il proseguimento, e il rinnovamento, del triennio 2018-2020, sulla base dei bisogni emergenti della popolazione locale, degli importanti risultati ottenuti con l’edizione precedente e in considerazione anche del nuovo scenario emerso con la pandemia Covid-19 e le relative conseguenze.
Il successo riscontrato nel triennio appena concluso ha dimostrato l’importanza delle attività scelte come strategia di intervento per il raggiungimento degli obiettivi, come per esempio l’attività di sensibilizzazione diffusa sull’igiene, che nella situazione pandemica attuale risulta essere ancora più necessaria e urgente.
Con l’installazione delle UDD toilet, non solo la partnership si è adoperata per la realizzazione concreta dell’obiettivo di sviluppo sostenibile 6 (SDG 6) dell’Agenda 2030, ma, aspetto vitale per le aree rurali del Bangladesh, le famiglie beneficiarie hanno potuto intraprendere il proprio cammino verso l’autonomia, coltivando grazie al bio-compost derivato dalle eco-toilet prodotti agricoli per la propria sussistenza e da vendere nel mercato locale, insieme al bio-compost stesso, nell’ottica di un effettivo sviluppo sostenibile. Con l’emergenza Covid-19 questo aspetto è risultato ancora più importante dato che per i lavoratori alla giornata i lockdown significano non poter mangiare.
totale raccolta
536€
Ashar Gan Onlus
ASHAR GAN ONLUS è un’Associazione di Pinerolo (TO) che svolge attività di cooperazione internazionale e nazionale a favore dei paesi in via di sviluppo e del territorio locale. Nel primo caso, con l’obiettivo di uno sviluppo sostenibile, l’Associazione ha scelto come modo di operare la collaborazione diretta con organizzazioni locali scelte per la loro affidabilità, democraticità e rispetto dei diritti umani. Queste organizzazioni sono completamente costituite da persone del posto, che possono assumere in questo modo le decisioni e diventare realmente protagonisti del proprio sviluppo, come vogliono i principi sanciti dalla comunità internazionale in questo settore, primo tra tutti il concetto della “Democratic Ownership” (MAE, Carta delle ONGS etc.): le donne e gli uomini delle comunità coinvolte nei progetti devono diventare i principali responsabili dell’ideazione, realizzazione e valutazione dei progetti che li riguardano. In questo caso è più facile poter parlare di crescita, di sviluppo, anche al fine di evitare i rischi di progettazioni che si ripetono sempre uguali nel tempo, nonché i rischi di una dipendenza eterna di queste realtà dagli aiuti esterni. Dal dicembre 2014, l’Associazione ha deciso poi di aprirsi alla possibilità di intervenire anche sul nostro territorio; da allora si occupa anche di cooperazione locale, collaborando con altre organizzazioni del territorio e in autonomia, a favore del sostegno al vicino.
Ashar Gan è molto impegnata inoltre in attività di Educazione alla Cittadinanza Globale sia a livello formale (nelle scuole, con laboratori didattici) che informale, tramite campagne di informazione e sensibilizzazione con focus particolare sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile sanciti dall’Agenda2030.
Ashar Gan Onlus è socia del C.O.P. (Consorzio delle Ong Piemontesi) e del ForumSad, il Forum Permanente per il Sostegno a Distanza: «aderire al ForumSaD significa accettare regole e valori, fondamentali per la buona gestione del “mondo” del sostegno a distanza, principi che sono garanzia da offrire ai propri sostenitori, come elemento di trasparenza e correttezza». (ForumSaD.it)
La nostra mission in breve
Ci battiamo affinché in particolare bambini e donne in grande difficoltà nei territori in cui cooperiamo abbiano l’opportunità di raggiungere l’autonomia, la sola che può generare un reale sviluppo. Perché ciò accada lavoriamo su questi presupposti fondamentali: istruzione, alimentazione e salute, parità di genere.