PROGETTO “CIAD”
Progetto CIAD – Rafforzamento sistema vaccinale integrato materno-infantile
IL CONTESTO
Il Ciad, ufficialmente Repubblica del Ciad, è il quinto paese più grande del continente africano. È posizionato a 187° posto nel Human Development Report 2020 dell’UNDP su 189 paesi con un’aspettativa di vita 54,2 anni. Più della metà di questa popolazione ha meno di 15 anni ed è uno dei paesi al mondo con il più basso rapporto popolazione/medico. Con la soglia minima fissata dall’OMS di 23 medici e infermieri per 10.000 abitanti, il Ciad occupa l’ultima posizione nella classifica con un punteggio di 3 medici e infermieri per 10.000 abitanti.
Nella lotta contro le malattie infettive e metaboliche, l’uomo ha sviluppato il concetto di prevenzione, compresa la vaccinazione. Sebbene l’immunizzazione sia uno degli interventi sanitari più efficaci dal punto di vista dei costi, molti Paesi del mondo, tra cui il Ciad, non raggiungono la copertura di immunizzazione superiore al 95% raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). La situazione epidemiologica ciadiana è fortemente segnata dalla presenza di malattie trasmissibili e i ritardi causati dal COVID-19 ai programmi di vaccinazione possono avere un grave impatto in termini di incidenza sulla mortalità e morbilità e, quindi, sugli sforzi per eliminare dell’epatite virale come minaccia alla salute pubblica entro il 2030 (Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite OSS 3.3).
Il virus dell’epatite B (HBV) è responsabile di una significativa morbilità e mortalità in tutto il mondo: sono circa 1,34 milioni i morti ogni anno attribuiti all’epatite (principalmente HBV). L’OMS colloca il Ciad nella cosiddetta zona ad alta endemicità per l’HBV, che corrisponde a una sieroprevalenza dell’HBsAg superiore all’8%.
Un altro studio condotto nelle zone rurali del sud-est del Ciad (2015) ha mostrato una sieroprevalenza di HBsAg del 22,9% tra gli scolari (età media 15 anni). I risultati di quest’ultimo studio suggeriscono che la trasmissione verticale madre – bambino è la principale via di trasmissione dell’epatite B nell’area di studio.
La vaccinazione contro l’epatite B alla nascita dei bambini, come raccomandato dall’OMS, non è ancora effettiva: solo il 35% dei bambini ha ricevuto tutti i vaccini elencati nel programma EPI.
IL PROGETTO CIAD
Progetto CIAD – Rafforzamento sistema vaccinale integrato materno-infantile
Il progetto “Rafforzamento sistema vaccinale integrato materno-infantile” nella periferia sud di N’Djamena ha come obiettivo una raccolta fondi per la presa in carico di 100 donne incinte e neonati con screening di laboratorio per epatite B e relativi vaccini.
Zona di intervento
L’area di intervento sono i quartieri periferici della Capitale, dove ogni mese arrivano centinaia di persone dai villaggi – non vaccinati – per trovare lavoro, e dove le condizioni igienico – sanitarie sono allarmanti. In particolare, il progetto interverrà presso i Centri di salute della zona sud della capitale, dove la Fondazione MAGIS collabora con il Complesso Ospedaliero – Universitario Bon Samaritain fondato da Padre Angelo Gherardi.
Partner Locale
La Fondazione MAGIS (Movimento e Azione dei Gesuiti Insieme per lo Sviluppo – E.T.S.) è un’opera della Provincia Euro-Mediterranea della Compagnia di Gesù che coordina e promuove attività missionarie e di cooperazione internazionale attraverso l’impegno e l’azione di gesuiti e di laici in varie parti del mondo. È una Fondazione, costituita ai sensi del Codice Civile, avente personalità giuridica riconosciuta.
Descrizione intervento
1) Obiettivo generale: contribuire, entro il 2030, a combattere l’epatite B in Ciad secondo il target 3.3 dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile.
2) Obiettivi specifici: Ridurre la trasmissione verticale dell’epatite B nella salute materno-infantile nell’area periurbana di N’Djamena; Sensibilizzare la popolazione, in particolare le donne, sui benefici della vaccinazione.
3) Attività:
- Rafforzare la capacità dei operatori sanitari dei Centri di salute sull’importanza della vaccinazione Epatite B;
- Fornire test rapidi e vaccini e reattivi utili per attuare un programma di prevenzione e rafforzamento del sistema vaccinale in atto;
- Realizzare una campagna di vaccinazione con la sensibilizzazione della popolazione e lo screening delle mamme incinte.
Il progetto prevede la raccolta fondi per:
- Formazione e rimborso per gli operatori sanitari dei n.3 Centri di salute, n.4 biologi e logisti della campagna;
- Acquisto di consumabili e test rapidi da distribuire ai Centri di Salute;
- Acquisti reattivi per tutte le analisi in laboratorio, gratuite per n.100 donne incinte positive epatite B;
- Acquisto vaccini per n.100 bambini neonati da mamma positiva entro le 24h;
- Presa in carico di n.100 donne incinte positive HBV presso l’Ospedale Bon Samaritain (CHU- BS).
Tempi di Realizzazione
La campagna si realizzerà in 6/8 mesi a partire dalla ricezione dei fondi in Ciad.
ROGERVAX ODV
RogerVax è un’organizzazione di volontariato nata dall’aggregazione di un piccolo gruppo di persone accomunate da un legame di diversa natura con Giancarlo Roggerini, coordinatore infermieristico del Presidio Territoriale Val Seriana e Val di Scalve, per gli amici Roger.
La perdita di Giancarlo nel 2020 a causa del Coronavirus ha stimolato nel gruppo il desiderio di seguire la strada da lui tracciata nell’ambito vaccinale.
Dal 2022 si impegna nell’individuare possibili realtà territoriali, anche extranazionali, che versano in stato di povertà e disagio, ove sostenere o organizzare sedute vaccinali. Si impegnano, inoltre, nella realizzazione di campagne, eventi, incontri di educazione, informazione e sensibilizzazione sul tema vaccinale soprattutto rivolti ai ragazzi in età scolare con l’obiettivo di stimolare una crescita della cultura preventiva.
OBIETTIVI:
– Costruire legami con associazioni non politiche già presenti sul nostro territorio che operano nello stesso ambito;
– Organizzare campagne di raccolta fondi gratuiti destinati all’acquisto di tutto ciò che risulti necessario al raggiungimento dello scopo;
– Individuare possibili realtà territoriali, anche extra nazionali, che versano in stato di povertà o disagio, ove organizzare o sostenere sedute vaccinali, ricorrendo quando possibile alla collaborazione di enti civili non politici o religiosi radicati;
– Favorire campagne, eventi, incontri di educazione, di informazione e sensibilizzazione sul tema vaccinale, rivolti alla popolazione ed in particolare ai ragazzi in età scolare;
– Reperire personale volontario con le necessarie competenze professionali.