Ormai è ampiamente riconosciuto e dimostrato che praticare sport “migliora le condizioni fisiche, riduce stress, ansia, depressione e perfino migliora il rendimento scolastico e la memoria (Bremer et. al., 20161). Inoltre, il calcio è “lo sport più amato e praticato dalle bambine e dai bambini di tutto il mondo, ma per i giovani con difficoltà intellettive sono rare, se non del tutto assenti, le opportunità non solo in Italia che permettano loro di vivere questa pratica sportiva come esperienza formativa e di gioco” (A. Cei).

Per quanto riguarda il legame tra Autismo e Sport, si stanno definendo ed implementando alcuni importanti progetti rivolti a bambini e ragazzi con questa diagnosi e finalizzati alla promozione dell’attività sportiva. Dai dati che stanno emergendo, risulta che l’esercizio fisico possa non solo promuovere il benessere psicofisico ma determinare importanti miglioramenti sul piano comunicativo e relazionale (Bremer et. al., 20161).

Il calcio è uno sport di squadra, in cui è presente sia una visione di crescita tecnica e tattica individuale, sia una visione più ampia, estesa al gruppo di socializzazione e inclusione tramite l’allenamento, le partite e il contesto spogliatoio. In conformità con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (2006) tale progetto mira a sostenerne l’inclusione sociale e garantirne i diritti di uguaglianza all’interno della società.

Tuttavia, la complessità e la specificità del quadro di diagnosi di autismo comporta la conoscenza di strumenti di lavoro ed avere competenze in merito al funzionamento delle persone con autismo per quanto riguarda comunicazione, linguaggio, modalità di apprendimento e di espressione di emozioni e situazioni di disagio. Quest’ultimo aspetto potrebbe portare a comportamenti “disadattivi”, pertanto si conferma la necessità di organizzare una formazione iniziale mirata.

  • Formazione iniziale specifica per lo staff;
  • Valutazione motoria iniziale-finale e valutazione relazionale-comunicativa dei bambini;
  • Individuazione degli obiettivi specifici per la crescita sportiva e socio-relazionale a breve, medio e lungo termine;
  • Pianificazione e programmazione degli allenamenti;
  • Monitoraggio condotto sul campo in modo continuativo attraverso la compilazione di report settimanali e schede di valutazione.

Obiettivo generale

Promuovere la crescita e lo sviluppo individuale e gruppale, favorire l’inclusione all’interno della società di bambini con disabilità, incrementando il benessere psico-fisico.

Obiettivi specifici per gli atleti

  • Favorire il recupero del benessere psico-fisico di soggetti fragili e con disabilità;
  • incrementare l’autonomia degli atleti utilizzando le risorse da essi possedute;
  • favorire lo sviluppo delle aree carenti di ogni singolo atleta ed incrementare lo sviluppo motorio;
  • promuovere l’autonomia nello spogliatoio (vestizione-svestizione, riempimento borraccia, etc..) e nell’utilizzo degli strumenti durante l’allenamento e nel riordino di essi;
  • promuovere l’inclusione di ciascun bambino all’interno della squadra favorendone la socializzazione;
  • sviluppare l’interazione e gli aspetti comunicativi tra gli atleti;
  • costruire e aumentare la comunicazione e il senso di appartenenza all’interno della squadra;
  • perseguire obiettivi di squadra favorendo la cooperazione e sperimentando anche la competizione sportiva.

Gli operatori

  1. Supervisore: formazione iniziale in remoto delle persone coinvolte nel progetto e supervisione periodica delle attività.
  2. Coordinatrici: 2 terapiste della Neuropsicomotricità dell’età evolutiva data dalla specificità sia della fascia di età alla quale è rivolto il progetto, sia per la specificità e la complessità del quadro di autismo. Le coordinatrici svolgeranno l’attività sia sul campo che al di fuori. Le attività, sia individuali che in piccoli gruppi, saranno mirate sia ad una singola abilità, che a molteplici (dallo specifico al generale).
  3. Allenatori: gli allenatori saranno di supporto alle attività dei professionisti specialisti.
  4. Psicologi: lo psicologo sportivo svolgerà sia l’attività sul campo che fuori campo.

Numero dei beneficiari: 15 Fasce di età: 5 – 10 anni

Numero settimane previste corso: 20

Numero ore a settimana: 2

Rapporto bambino-riferimento: il rapporto bambino-istruttore/operatore è fissato in 1 istruttore/operatori per massimo 3 bambini.

totale raccolta

1.126€

IL RAGGIO DI SOLE ODV & ASD ATLETICO VOLVERA CALCIO

Il “Progetto AuTsider” nasce da una meravigliosa co-progettazione tra due realtà piemontesi: ASD ATLETICO VOLVERA CALCIO & Il Raggio di Sole ODV, unite dalla volontà di dare assistenza e supporto ai bambini con diagnosi di autismo e alle relative famiglie.

Via Massimo D'Azeglio 12/10 10042 Nichelino (TO)
0116270196