Progetto “Appello di emergenza in India”
Descrizione del progetto
Il progetto “Appello di emergenza in India” si prefigge di donare supporto alle famiglie, ai ragazzi e bambini che sono stati colpiti dal Covid e dalle sue ripercussioni economiche.
Nonostante fino a qualche mese fa tutto sembrava andare verso un notevole miglioramento, da circa fine aprile in India è scoppiata una seconda e gravissima ondata di Covid-19.
Si parla di numeri elevati che in alcune aree non sembrano minimamente diminuire, anzi: il picco dei contagi è ancora lontano.
Nella capitale Nuova Delhi il sistema sanitario pare essere davvero sull’orlo del collasso, con mancanza di ossigeno e ospedali pieni, i dati riportano solo una parte delle effettive statistiche, in quanto riguardano principalmente le grandi metropoli, escludendo le zone rurali e ai margini delle città.
La situazione non è omogenea in tutta l’India, ci sono aeree metropolitane in ginocchio e zone rurali o città di medie dimensioni che ancora riescono ad affrontare la situazione.
Oltre ai numeri dei contagi che continua a crescere, sta aumentando il numero di persone e famiglie che stanno affrontando le difficoltà economiche legate al lockdown.
In India la maggior parte della popolazione vive di lavori precari, alla giornata e non gode di nessun tipo di previdenza sociale; perciò qualora il lavoro venga sospeso, con esso lo è anche lo stipendio.
Numerose famiglie si ritrovano perciò a non avere nulla di cui vivere, nessuna entrata economica ma allo stesso tempo nessun aiuto dallo Stato per quanto riguarda il cibo.
Noi di Mancikalalu Onlus, già lo scorso anno ci siamo attivati per sostenere le famiglie, i ragazzi e le strutture in situazione di difficoltà economica. Ma questa seconda ondata sta avendo effetti e conseguenze devastanti con numeri mai visti prima.
Mancikalalu Onlus si sta impegnando per donare il supporto necessario.
L’India è in ginocchio e noi di Mancikalalu Onlus vogliamo garantire ai bambini e ragazzi dei nostri progetti, salute e dignità in questo momento difficile. Chi dovrebbe tutelarli non lo sta facendo e le fasce più deboli ed in difficoltà sono relegate ai margini come sempre.
Abbiamo deciso di essere al fianco dei bambini e dei ragazzi dei nostri progetti sempre, e a maggior ragione vogliamo farlo ora.
Tutti e tre i progetti che supportiamo in India si sono dovuti momentaneamente fermare:
Hyderabad – progetto “Costruiamo un Futuro”
A novembre 2018 parte il progetto “Costruiamo un Futuro” dove vengono seguiti 15 ragazzi e ragazze con situazioni famigliari di estrema fragilità, nei loro percorsi personali di formazione/istruzione. I ragazzi
vengono sostenuti anche nel vitto e alloggio qualora siano orfani. Il progetto ha lo scopo di promuovere il loro inserimento nel mondo del lavoro e aiutarli a diventare adulti liberi ed indipendenti
Il lockdown generale a Hyderabad ha causato non pochi problemi. Il personale sanitario alle prese con l’emergenza effettua solo consulenze e visite da remoto per limitare il flusso di persone all’interno delle strutture. Viene inoltre consigliato alle famiglie di procurarsi una bombola di ossigeno in caso di emergenze, ma come abbiamo potuto appurare si tratta di un’impresa tutt’altro che facile.
Purtroppo tre dei nostri ragazzi sono risultati positivi, uno di loro è stato ricoverato presso un “Covid Hotel”. Per fortuna i ragazzi dopo una lunga e non semplice quarantena si sono negativizzati ma la convalescenza sarà lunga.
Tra i problemi principali per alcuni ragazzi e le loro famiglie ci sono le ripercussioni economiche e le spese mediche da affrontare in questa situazione: pur non avendo perso il lavoro ufficialmente, a causa del lockdown non stanno percependo lo stipendio. Questa cosa reca non poche difficoltà a loro e ai loro familiari.
Progetto “Children of the World”
Da agosto 2019 inizia la collaborazione con l’orfanotrofio “Children of the World” di Delhi. I bambini accolti presso l’orfanotrofio “Children of the World” vengono seguiti nei loro momenti ludici e di apprendimento da un’educatrice professionale, sia bambini con sviluppo tipico che con disabilità. Ad oggi Mancikalalu Onlus continua a supportare la struttura con la presenza di figure professionali adeguate alle esigenze dei bambini e partecipando ad alcune spese di mantenimento quotidiane. L’orfanotrofio accoglie ad oggi 20 neonati e bambini dai pochi giorni di vita ai 10 anni d’età tutti in attesa di adozione e di una famiglia pronta ad amarli per sempre. Alcuni di questi bambini presentano diverse forme di disabilità e necessitano perciò, di un’assistenza specifica e di personale di supporto qualificato.
A Delhi, dove la situazione pare essere la più critica, tutto lo staff dell’Orfanotrofio Children of The World (terapisti e educatori compresi) lavora da remoto. Solamente le tate e un’infermiera si occupano dei bambini in struttura, che per ora, fortunatamente risultano essere tutti in salute.
Progetto “Unità di Terapia Mobile”
Da fine 2020 inizia la collaborazione con l’associazione “Satya Special School” per avviare il progetto “Unità di Terapia Mobile” con l’obiettivo di portare figure professionali come fisioterapisti, logopedisti ed educatori nei villaggi sperduti dell’Unione Territoriale di Pondicherry presso famiglie con figli con disabilità gravi.
In India, nascere con una qualsiasi forma di disabilità è ancora motivo di vergogna e spesso i figli vengono nascosti e relegati nelle loro capanne. Quest’ultimo progetto è unico nel suo genere, fornisce strumenti concreti alla famiglie, specialmente alle madri ove presenti, per poter diventare co-terapiste del proprio figlio. Un altro punto fondamentale è la richiesta di partecipazione della comunità di villaggio che si farà parte attiva del processo di accettazione ed inclusione di questi bambini fino ad oggi considerati un peso e quindi abbandonati a se stessi. Ciò innescherà un, anche se lento, processo di cambiamento di mentalità e di considerazione verso la disabilità da parte dell’intera comunità di villaggio.
Anche se fino a qualche settimana fa, i contagi non sembravano essere numerosi nel distretto di Pondicherry, in Tamil Nadu, purtroppo a causa della totale inefficienza del governo e della mancanza di informazioni inerenti alle misure di sicurezza da rispettare, il virus si sta diffondendo a macchia d’olio, soprattutto nei villaggi.
Chitra Shah, direttrice della Satya Special School, ci ha riportato le seguenti notizie a riguardo:
“Nei villaggi delle nostre zone non ci sono ospedali e il problema principale è che interrompendo il lavoro le persone non hanno di che vivere.”
Il pulmino del progetto UTM sta così girando nei villaggi per fornire kit alimentari alle famiglie in difficoltà, portando loro riso, verdure, vitamine, cibo proteico e medicinali.
C’è anche molta difficoltà a trovare ossigeno e quel poco che viene fornito ha prezzi elevatissimi e ha una durata minima.
Satya sta continuando a seguire, nello specifico, le famiglie che vivono nelle zone rurali e che hanno figli con diverse forme di disabilità.
Quando si pensa al Covid in India si pensa alle immagini disperate delle ultime settimane dove si ritrae un’India ferita, stremata, alle prese con la mancanza di posti letto e di ossigeno.
Purtroppo il Covid non è solo questo e la mancanza di un sistema sanitario efficiente è solo una parte di un immenso problema che alla base ha, come spesso succede, un governo fallimentare.
Le chiusure e la mancanza di sostegno da parte del governo hanno portato le famiglie, che già versavano in una condizione di povertà e svantaggio, a non avere nemmeno i fondi sufficienti per sostentarsi: manca il cibo!
Il progetto si prefigge di restare al fianco dei bambini e dei ragazzi dei nostri progetti donando il necessario per far fronte alle spese sanitarie e di medicinali ma anche donando kit alimentari.
Obiettivi:
> donare supporto economico alle famiglie e ragazzi che fanno parte dei progetti;
> donare kit alimentari mensili di supporto, per le famiglie che si trovano senza uno stipendio;
> donare kit di medicinali ai ragazzi risultati positivi al test;
> donare latte in polvere e cibo per i bambini dell’orfanotrofio di Delhi;
> fornire assistenza sanitaria e cibo integrativo ai ragazzi risultati positivi;
> fornire kit di emergenza comprensivi di bombole di ossigeno e medicinali alle famiglie dei villaggi di Pondicherry
Ogni donazione sarà preziosa e potrà fare la differenza.
totale raccolta
540€
Mancikalalu Onlus
Mancikalalu Onlus è nata nel 2006 con l’obiettivo di promuovere la dignità di bambini e ragazzi che vivono in situazioni di povertà e vulnerabilità in India, migliorando la loro qualità di vita.
Lo spirito che anima l’associazione è quello di aiutare i bambini e ragazzi a coltivare e realizzare i propri sogni; infatti il nome “Mancikalalu” nella lingua parlata nello Stato del Telangana (India)– il telugu – significa “sogni d’oro”.
Ad Hyderabad (Telangana) è nato il primo progetto “Bhavitha Home”: una casa famiglia per bambini di strada e orfani.
Da 15 anni l’associazione sostiene sul territorio indiano bambini e ragazzi, garantendo loro qualità di vita sia in ambito sanitario che educativo.
Mancikalalu Onlus promuove percorsi personalizzati per i bambini e ragazzi coinvolti nei progetti sia in ambito sanitario che educativo, garantendo cure mediche e percorsi specifici per le diverse patologie o disabilità, e garantisce loro un’istruzione di buon livello che gli permetta di inserirsi nel mondo del lavoro.
Ecco le parole di Gaia Favaretti, Presidente di Mancikalalu Onlus e socia fondatrice:
“Lavoriamo in India e con l’India ormai dal 2006, ma essendo una piccola realtà nata dal “coraggio”, e diciamolo pure un po’ di incoscienza, di un giovane gruppo di amici, tanto abbiamo ancora da imparare.
In questi ultimi anni, abbiamo vissuto dei cambiamenti importanti e abbiamo visto crescere tanti ragazzi che sono diventati padri di famiglia e degli adulti liberi dal loro passato e dallo stigma sociale che gli era stato cucito addosso.
Stiamo portando avanti progetti a favore dell’istruzione di ragazzi che vivono ai margini della società, ma ci siamo avvicinati anche alla disabilità, altro grande tabù in India.
Dal 2018 seguiamo l’orfanotrofio “Children of the World” di Delhi che accoglie bambini con sviluppo tipico ed atipico che sono stati abbandonati ancora in fasce per svariati motivi (estrema povertà, disabilità ma anche perché nati del “sesso sbagliato”, cioè femmine).
Non abbiamo la presunzione di poter cambiare il mondo, ma ogni singolo passo che compiamo, sentiamo che può essere un segnale per un futuro e una vita migliore per tutti i bambini e i ragazzi che accompagniamo nella loro crescita.