PER IL REINSERIMENTO DEI DETENUTI DEL CARCERE DI FIRENZE NELLA SOCIETA’
I vostri caffè finanzieranno il progetto
La Poesia delle Bambole
Laboratorio per detenute ed ex detenute nel carcere di Sollicciano (FI)
Il progetto è iniziato nel 2001, con un corso di formazione all’interno delle sezioni femminili di Sollicciano, come momento creativo e terapeutico.
Le detenute creano le bambole seguendo il metodo pedagogico di Rudolf Steiner, basato sulla tripartizione dell’uomo in corpo, anima e spirito (volontà, sentimento e pensiero).
Attualmente “La Poesia delle Bambole” coinvolge circa 20 donne detenute a Sollicciano e 3 ex detenute che hanno dato vita ad un laboratorio esterno usufruendo delle misure alternative alla detenzione (affidamento al servizio sociale).
Le bambole sono fatte interamente a mano, utilizzando solo materiali naturali e seguendo le regole precise del percorso pedagogico.
Nel laboratorio esterno è possibile partecipare a corsi di formazione per imparare questa particolare forma di artigianato artistico-terapeutico.
Il progetto ha bisogno del contributo volontario di numerosi cittadini.
totale raccolta
0€
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Kit Cibo
55
Kit Cibo + Igiene Personale
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caffè offerti
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PANTAGRUEL
Pantagruel è un’associazione onlus che da anni opera nel carcere di Sollicciano-Firenze e promuove e gestisce progetti all’interno e all’esterno del carcere per il reinserimento delle detenute e dei detenuti nella società.
La realtà carceraria che i volontari dell’associazione vedono ogni giorno è spesso percepita dal “mondo esterno” come qualcosa di lontano e che non ci riguarda.
Pantagruel pensa che non sia così.
In carcere manca tutto, manca lo spazio minimo di sopravvivenza (a Sollicciano sono costretti a vivere più di 1000 detenuti invece dei 480 posti regolamentari), mancano le condizioni igieniche elementari, manca il diritto alla salute, solo una minima parte dei detenuti lavora e solo una minima parte va a scuola. La maggior parte dei detenuti e delle detenute sono rinchiusi in cella 22 ore su 24. Manca l’acqua calda, manca il riscaldamento, mancano le lampadine nelle celle, manca la carta igienica, mancano gli asciugamani, manca il dentifricio.
I volontari dell’associazione, che hanno seguito un corso di formazione, instaurano con i detenuti e con le detenute un rapporto che va dagli aiuti materiali (soldi per telefonare a casa o per qualche genere alimentare, vestiti, francobolli, occhiali da vista – la vista è la prima cosa che si perde in carcere) all’informazione sui loro diritti; alla richiesta di contatti con gli avvocati; alle telefonate con i parenti spesso lontani, all’ascolto della loro quotidiana sofferenza, dei loro sbagli, della loro volontà di riscatto, dei racconti di amori perduti e di amori che nascono.
Pantagruel promuove inoltre importanti progetti volti al reinserimento e alla creazione di un ponte con l’esterno, nel tentativo di avvicinare la città al carcere:
– La poesia delle bambole, due laboratori, uno interno a Sollicciano ed uno esterno che coinvolgono circa 25 donne. Si creano bellissime bambole e oggetti di stoffa che vengono esposti nella sede dell’associazione, alle fiere e agli eventi che si svolgono in città.
– Educare con gli asini, un’asineria all’interno del carcere femminile. Le detenute, seguite da un esperto, allevano e addestrano due asinelle. Il progetto oltre alla formazione delle detenute si propone di creare animazione durante i colloqui con i figli e le famiglie dei detenuti.
– Progetto Bruno Borghi, volto alla formazione dei volontari e alla creazione di borse lavoro per ex detenuti. Attualmente le borse lavoro finanziate sono una decina.
– Voci da dentro, progetto volto ad avvicinare la città al carcere promuovendo incontri nelle scuole, convegni e informazione. Sul sito di Pantagruel si dà voce ai detenuti e alle detenute pubblicando i loro racconti, le poesie e le lettere.
– Articolo 32 “informazione e salute in carcere”, che si propone di costituire un servizio di informazione sui temi relativi alla prevenzione e tutela della salute e sui servizi sanitari accessibili nel carcere di Sollicciano, e di facilitazione tra popolazione detenuta e area sanitaria. Il servizio, viene svolto da persone detenute appositamente formate.