Partire o non partire? Buttarsi o non buttarsi? Lavoravo già con ragazzi con autismo, ma per me quello sarebbe stato il primo soggiorno. I dubbi erano tanti e la stanchezza di un anno di lavoro era da tenere sicuramente in considerazione: avrei retto una settimana intera per 24 ore al giorno con quel gruppo di 7 adolescenti in vacanza? E alla fine mi sono deciso…una sfida per loro, per la prima volta lontani da casa, dai loro genitori, per la prima volta a fare i conti con la loro autonomia (tanto desiderata, aspettata, sperata…soprattutto da mamma e papà), una sfida anche per me!

Il progetto “Vacanza senza i miei” parte da un’idea semplice, da un confronto tra due associazioni, genitori da una parte e operatori specializzati e volontari dall’altra, da un lato la stanchezza delle famiglie che lottano tutto l’anno tra terapie, difficoltà e desideri che faticano a realizzarsi e la vita adulta dei loro “bambini” che sta cominciando a bussare alla porta, dall’altra operatori che amano il loro lavoro e volontari che ci mettono l’anima, persone che vivono insieme ai genitori vittorie e sconfitte dei loro ragazzi…e….sai che c’è? Diventiamo grandi insieme…

E alla fine si parte, ragazzi e operatori! Il clima che si respira alla partenza è frizzante, mi riporta alla mia prima vacanza da solo… sì, effettivamente ci sentiamo tutti un po’ adolescenti, in ferie tra amici, il fatto che il gruppo vacanziero sia formato da ragazzi adolescenti con autismo e da operatori un po’ matti è un dettaglio di poco conto

Sul pullman c’è chi sonnecchia, chi guarda il panorama correre veloce fuori dal finestrino, chi canta “Ciao mare” di Casadei che poi si trasforma improvvisamente in “Per fare un albero” passando per “Jingle Bells” che stona un po’ con il clima estivo della prima settimana di agosto, ma ci ritroviamo tutti comunque a cantare e mimare “Merry Christmas” con il vocione da Babbo Natale.

Dopo 6 ore di viaggio arriviamo a Lignano carichi e con la voglia di divertirci, veloci tutti in camera e dopo aver mescolato e rimescolato le valigie…ognuna torna al legittimo proprietario! Costume al volo e di corsa in spiaggia! Arriviamo a cena che ci si chiudono gli occhi e dopo due chiacchiere e qualche canzone nel giardino dell’albergo si va a letto. Nonostante l’incredulità delle mamme, dormono tutti come ghiri e il mattino dopo siamo tutti carichi, pronti per il mare! C’è chi si appisola sotto l’ombrellone, chi non vede l’ora di tuffarsi, chi “’nduma sciapè caicos”, chi “solletico solletico”, chi “chetttiridi?!” e come un vero gruppo di amici in vacanza si organizza insieme la serata… “stasera risciò!”, ma prima di tutto “Ragazzi silenziate il gruppo Whatsapp dei genitori!!”ahahahah, niente da fare, noi stacchiamo, ma i genitori non staccano mai: “ci mandate qualche foto?”, “hanno dormito?”, “adesso cosa fate?…e adesso? …e adesso?”…Genitori tranquilli, tutto sotto controllo, una telefonata al giorno, magari due, ma per il resto…V A C A N Z AAAAA (per noi e per voi!).

Le giornate scorrono veloci, tra risate, bagni, passeggiate in centro…un giorno al parco acquatico e una serata a ballare…siamo un gruppo, siamo un gran bel gruppo!

Sul pullman del ritorno le emozioni sono tante, c’è la stanchezza sottolineata dal rumore di segheria che arriva dal fondo del bus, la felicità per quello che abbiamo vissuto, la nostalgia che inizia già a far capolino.

Quando si scende dal pullman le facce dei genitori che ci aspettano sono rilassate e sorridenti, chissà da quanto tempo non si prendevano una settimana di riposo, da quanto tempo non si andavano a mangiare una pizza da soli o dormivano una notte intera! Le nostre facce sono stanche ma serene, i ragazzi felici…cosa volere di più?

Insomma “Vacanza senza i miei” è stata una delle esperienze migliori della mia vita, certo ora ho qualche stereotipia e qualche modo di dire che capiamo in pochi, ma ne è valsa la pena…

Un ragazzo, un educatore, un amico

 

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