“Quando canto sono felice perché cantiamo tutti insieme, con molte persone”, racconta Chiara, entrata nei Piccoli Cantori a soli 4 anni e oggi dodicenne. “È bello perché è un gruppo in cui ognuno sa quello che deve fare. La cosa più bella è stare tutti insieme. Nonostante le differenze di età e le diversità siamo un bel gruppo, molto unito.”
Silvia, la mamma di Chiara, sottolinea il grande arricchimento umano ricevuto: “Nel corso degli anni abbiamo condiviso serate, pomeriggi al parco, momenti di svago. Si sono create amicizie sincere. Abbiamo avuto modo di conoscere famiglie provenienti da tanti paesi. Nonostante le diversità – sottolinea – una volta arrivati al coro, i bambini diventano tutti uguali.”
E il concetto dell’inclusione viene sottolineato anche dalle parole di Francesca, oggi studentessa universitaria che dagli 8 ai 13 anni è stata un Piccolo Cantore: “Quando ero nel coro, con me c’erano bambini che venivano da realtà diverse dalla mia e da tanti paesi. Grazie a questo il coro mi ha insegnato a vivere le diversità come una grande ricchezza.”
Anche i Piccoli Cantori di oggi sottolineano l’impatto dell’esperienza del coro sulle loro vite.
“Quando sono al coro mi sento importante – dice Nethuki, 13 anni, nata da genitori originari dello Sri Lanka – non pensavo di essere brava a cantare, credevo anzi di essere stonata. Poi sono stata selezionata per il Coro nel corso di un’audizione nella mia scuola. Da quando faccio parte del coro mi sento una vera musicista, adesso faccio anche una scuola media musicale, suono la chitarra e sono molto brava!”
A Nethuki, a Zyrel come a molti altri bambini e bambine nel corso degli anni, il coro ha regalato un’occasione che,altrimenti, non avrebbero avuto.
“Se Laura (la Direttrice del Coro) non fosse venuta a fare le audizioni in classe – continua Nethuki – non avrei mai fatto una scuola di canto e non avrei mai iniziato a cantare. Adesso mi piacerebbe che anche mio fratello più piccolo iniziasse a cantare nel coro.”
“Dirigo il coro dal 1986 – racconta Laura Marcora, Direttrice del Coro – e in oltre 30 anni, ho visto passare centinaia e centinaia di bambini, tra loro diversissimi. Ma c’è sempre stato un filo rosso comune tra tutti i piccoli cantori: la passione per il canto e il talento. Nello spirito del coro è questo che conta e, per questo, la nostra associazione vuole offrire a tutti le stesse possibilità e occasioni, superando i limiti legati alle situazioni economiche, sociali e culturali delle famiglie di provenienza.”
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