Caro diario,

ricordo ancora i colori, le persone, i sapori e le emozioni di Expo Milano 2015: avevo sette anni ed era il mio primo viaggio con l’AIN (Associazione Infanzia Nefropatica) Onlus e con le associazioni che si occupano dei bambini nefropatici. Da allora, ho potuto visitare varie città italiane, tra cui Venezia, Milano, Rimini, Genova e la mia Torino. A giugno di quest’anno andrò a Roma per un nuovo viaggio, starò li per qualche giorno e visiterò anche Cinecittà. Questi viaggi li ho sempre fatti con la mia famiglia, ma questa volta andrò con mio nonno Bruno, anche lui trapiantato di rene.

Ogni volta parto con entusiasmo, perché adoro viaggiare e vivere esperienze sempre nuove, ma anche perché è bello ritrovare gli altri bambini e ragazzi del mio reparto, che ormai conosco da tempo, i loro genitori e i medici e gli infermieri della Nefrologia.

Ormai anche loro sono per me famiglia. Sono un paziente dell’Ospedale Regina Margherita fin dalla nascita, posso affermare che quel grande edificio rosa sia per me “casa”, ed uno dei pilastri sul quale si appoggia è la condivisione delle esperienze. Insieme è più bello, insieme è più facile.

Secondo me questi viaggi sono importanti perché permettono ai bambini e ai ragazzi dializzati o trapiantati e alle loro famiglie di andare in giro per l’Italia, di fare nuove esperienze e di conoscere nuove persone. Non è facile, per chi ha una disabilità come la nostra, muoversi. Non sempre vengono riconosciute le nostre difficoltà. Non si vedono, quindi per molti non ci sono. Ci sono, invece: ci sono medicine, momenti in cui siamo affaticati, gesti all’apparenza banali che non riusciamo a compiere. Questi viaggi sono proprio studiati ad hoc per noi. Le associazioni ci conoscono, sanno di cosa abbiamo bisogno. Sanno che vogliamo divertirci e stare insieme. Sanno che vogliamo parlare un po’ di noi, delle nostre vite, delle nostre preoccupazioni, dei nostri sogni, e vivere con serenità.

Alessandro

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