Geographical Research Association. Tratto da un racconto sul nostro presidente…
Posted at 11:08h in Storie 0 CommentiC’era una volta un bambino che scriveva sul giornalino delle scuole medie
per aiutare le missioni in Africa… Tra l’entusiasmo di quel piccolo futuro
viaggiatore, e la nascita di una Organizzazione Internazionale Non
Governativa che realizzerà una scuola, un ospedale, e programmi di
microfinanza a sostegno della popolazione che vive nella foresta congolese,
in mezzo, c’è tutta la vita di Michael Bolognini, e non è un modo di dire.
Michael, Mike per gli amici, è uno sportivissimo giovane bustocco di
ventinove anni. Il cammino che lo sta portando oggi a realizzare un grande
progetto di solidarietà nasce da una terribile crisi esistenziale, la
stessa che tanti giovani d’oggi attraversano. Un vivere facile,
artificiale, limitante, in cui i rapporti umani si trascinano senza frutto.
Dalla profonda insoddisfazione di Mike nasce la consapevolezza di voler
abbattere le barriere che lui stesso si è creato: sente di voler andare
oltre, impegnarsi per un obiettivo oltre sé stesso. Scatta in lui una
molla, decide che è tempo di mettersi al servizio degli altri. Quasi
miracolosamente, arriva il dono di una svolta.
Come realizzare, si chiede Mike, qualcosa di utile se non si hanno i mezzi?
Lui segue con grande pragmaticità un paradosso suggerito dal cuore: le
opportunità nascono quando si è capaci di dare senza risparmio, senza
chiedere nulla in cambio. Una grande dimostrazione di umiltà, che sarà la
cifra caratteristica di una straordinaria maturazione personale. Il destino
mette sulla strada di Mike altre sei persone, tutte appassionate di sport
particolari in ambienti estremi. Insieme fonderanno Geographical Research
Association: utilizzeranno le conoscenze e le abilità atletiche di ciascuno
per supportare la realizzazione di progetti solidali. Trenta sono gli
interventi realizzati in due anni, e tramite un convinto fundraising,
numerose strumentazioni e logistica verranno fornite gratuitamente a vari
progetti di ricerca ambientale.
Il colpo di fulmine con l’Africa si realizza durante un colloquio con il
padre spirituale, Fratel Lino, padre superiore dei Comboniani di Milano: il
religioso gli presenta Constant, un giovane congolese giunto in Italia
dalla terra dei diamanti per studiare geologia. Constant ha un solo
pallino: aiutare il suo popolo a raggiungere le competenze necessarie per
sfruttare direttamente i preziosi giacimenti naturali del Congo e spezzare
finalmente il circolo che da decenni vede consegnare nelle mani delle
multinazionali i diritti di estrazione. Mike, tenendo fede allo spirito
della Associazione che ha fondato, parte subito con lui, e in tre mesi dà
avvio ad una serie di esplorazioni naturalistiche nella foresta del Bas
Congo. Lì incontrerà tanta gente poverissima, soprattutto bambini che
vivono di nulla e hanno bisogno di tutto. In due mesi Mike e Constant
riescono a fornire quaranta banchi per una scuola, costituiscono una rete
denominata GRA ONG che attiva relazioni con le istituzioni locali, gettano
le basi della acquisizione di un terreno dove far sorgere un centro medico
(attualmente il più vicino è a dieci chilometri), dove all’ospedale venga
abbinata la possibilità di accedere a momenti dedicati alla religiosità,
allo sport, all’educazione, al rafforzamento della cultura e delle
tradizioni locali. Serviranno ventimila euro per realizzare tutto il
progetto.
Mike rientra in Italia, il progetto dell’associazione GRA ora sta facendo
il giro dei giornali, è su tutti i media, consegue premi prestigiosi come
quello di JCI International. Non si perde tempo, si coinvolgono altri
giovani, si bussa a tante porte, viene attivato un calendario di eventi a
scopo benefico, si raccolgono materiali da portare in Congo, si cerca una
sede. Nel frattempo Mike, che ha conquistato un carisma eccezionale, ha
incontrato l’amore della sua vita, Federica, che lo sta accompagnando in
tutte le sue attività.
Fa bene al cuore ascoltare queste storie. Sono la dimostrazione che, anche
in tempi di crisi, le scintille della speranza e della fiducia possono
accendere energie potentissime. Però non bisogna solo ascoltare: ognuno di
noi è capace di un gesto anche minimo, Mike insegna che si può fare di
tutto anche senza avere i mezzi. Aiutare questo ragazzo che ha messo in
gioco tutto sé stesso per gli altri, è quasi un dovere. Mike si trova su
Facebook <https://www.facebook.com/missione.avventura?fref=ts> (bellissimi
i pensieri che condivide con una piccola grande comunità di amici) o
tramite JCI Varese. Coraggio, è ora di fare!
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