Dal diario della dottoressa Trallallà – Magicaburla Onlus
Posted at 13:26h in Storie 0 CommentiUna piccola grande storia che ci racconta lo spirito di Magicaburla, onlus di Roma specializzata in clowterapia.
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Sei proprio un clown!
Allora…come poter iniziare questo racconto? Sicuramente, la cosa che mi caratterizza principalmente è il fatto che io ho sempre fatto ridere. Volontariamente, oppure no, il risultato è sempre stato una risata.
Da piccola quando imitavo Rossella O’Hara, i parenti ridevano, a scuola, di fronte alle mie risposte, i professori ridevano:
“C’è neve sull’Himalaya?”
“Ma no Prof, sull’atlante è tutto marrone!”
Anche mio marito tutto’oggi ride.
A un certo punto, dopo essermi resa conto che, volente o nolente, nella vita facevo l’attrice, mi sono detta: “E se facessi il clown?” Attenzione però, non il clown da circo ma il clown in ospedale, il clown dottore. Quello che va in corsia a far ridere i bambini (e molto spesso i genitori).
Ho fatto il corso: travagliato, devo dire. Nelle lezioni che ho frequentato, dovevo imparare a fare le forme coi palloncini, a sbattere contro le porte, a fare magie e suonare uno strumento. Io non so fare nulla di tutto questo. Coi palloncini faccio solo i fiori (“Tropicali” dico “perché mi vengono tutti storti”). Se sbatto contro le porte, mi faccio male per davvero. Con le magie sono imbranata e non suono neanche Fra’ Martino Campanaro.
Però sono buffa e la gente ride.
Quando vedi un bimbo che piange, magari disperato e spaventato e per un attimo riesci a distrarlo, con le bolle di sapone, con un pupazzo, oppure tentando di “Sgridare” l’infermiera e anche solo per un momento riesci a portarlo da un’altra parte, fargli dimenticare che sta soffrendo, allora si va a casa contenti. Tutti quanti.
Proprio in quei momenti ti accorgi di quanto serva il clown dottore. Perché il clown dottore non guarisce le malattie, ci mancherebbe, ma fa stare meglio. Se un bimbo conosce nella sua vita solo la stanza di un ospedale e quando ti vede, d’improvviso, sorride, allora fare il clown dottore diventa un privilegio.
Anche se non sai suonare Fra’ Martino Camapanaro.
Dottoressa Trallalà
Magicaburla Onlus
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