“Certo che sarebbe bello…..”
Ah si, scusate, prima mi presento e poi vi spiego cosa sarebbe bello. Mi chiamo Edo, ho 21 anni, amo lo sport (muovermi, muovermi), le vacanze e stare con i miei amici ma soprattutto amo essere impegnato nelle cose che mi piacciono. Nulla di particolare, direte, ma una “stranezza” c’è: sono un giovane uomo con autismo. Oddio, per me niente di strano, ma per voi neurotipici non sono proprio uno dei più semplici… non parlo, non leggo, non scrivo, non conosco i numeri, non sono completamente autosufficiente e fino a pochi anni fa non capivo nemmeno come dovevo mettermi una maglia al dritto…magari ogni tanto anche ora sbaglio, ma sicuramente ho imparato e continuo ad imparare, molte cose! Per inciso il progetto in cui mi hanno inserito si intitola proprio così “Continua ad imparare”. Siamo in 14, tutti adulti, tutti autistici, tutti poco capaci di parlare e comunicare e di fare molte altre cose che per voi sono semplicissime (anche solo salutare o chiedere di andare in bagno) ma hanno pensato che avremmo potuto lavorare e ci stanno insegnando a fare cose che potrebbero diventare un’attività remunerativa. Chi l’avrebbe mai detto. Io no di certo, ma mi piace un sacco andare in quella scuola a Milano il martedì mattina, dove per due anni educatori e docenti mi hanno insegnato a curare il verde, a cucinare, a lavorare con materiali per fare oggetti d’arte. Per fortuna hanno capito abbastanza velocemente che non ci interessava molto curare le piante o piantare semi o seguire l’orto, ma siamo stati bravissimi a far capire che ci piaceva cucinare! Siamo stati così convincenti che ci hanno comprato una macchina che fa la pasta – le hanno dato un nome “Nonna Papera” – e anche per me, che non sono molto abile nell’usare le mani, è diventato possibile fare i maltagliati megliotagliati del mondo! Ciò è stato possibile grazie ad un aggeggio inventato da Cristina che appoggiato sulla sfoglia mi permette di tagliare la pasta senza strappare, cosa che mi capitava di frequente. Di certo non è stato l’unico risultato. Dovete sapere che io non riuscivo a fare nulla da solo. Era così difficile per me capire le fasi di un’azione complessa che avevo sempre bisogno che mi dicessero (o meglio mi facessero vedere, non capisco molto quando mi parlano) cosa fare dopo ogni passaggio. Dovreste vedermi ora: ho capito benissimo le sequenze e faccio le cose da solo, aspetto il mio turno e non mi spazientisco (quasi mai), sono orgoglioso quando termino il lavoro perchè so di aver fatto una cosa bella e buona! Tutti i martedì porto la pasta che faccio a casa, come i miei compagni, e sono felice di mangiare una cosa fatta da me, per una volta contribuisco e mi prendo le lodi per una cosa fatta bene….. non è molto frequente.. La Coop che ha pensato a questo progetto (Coop Cascina Bianca di Milano) può continuare ad insegnarci ancora per il prossimo anno ma vorrebbe che riuscissimo a lavorare veramente vendendo quello che produciamo e ha già pensato ai macchinari che ci servono e al luogo dove aprire il nostro laboratorio. Per questo prima pensavo che sarebbe bello. Sarebbe bello poter continuare a fare la pasta (a settembre riprenderemo a fare i ravioli che quest’anno abbiamo accantonato) e venderla. La Coop gestisce un ristorante a Lacchiarella – Cascina Coriasco – e l’idea sarebbe di ristrutturare il piano superiore della Cascina per gli spazi che ci servirebbero e cominciare a fornire la pasta al ristorante. Mi pare che abbiano già trovato il modo di distribuirla, oh caspita, mi sa che lavorerò sul serio! Per fortuna sanno che non possono farmi lavorare troppo, le energie che metto sono tante e importanti, ma siamo in tanti e ognuno di noi farà la sua parte per quello che potrà. Questo l’hanno capito bene, non mi hanno quasi mai stressato troppo….
Ci servono molte cose: macchinari per abbattere gli alimenti, macchine per la confezione a norma, frigoriferi, piani di lavoro professionali, tutte cose costose che credo si potranno comprare con l’aiuto di persone che, come voi a cui sto raccontando la mia storia, sono interessate a far realizzare i sogni di persone che come me ne possono realizzare pochi, ma che si impegnano tantissimo, al di là di ogni possibilità, quando gli viene data un’occasione
Nessun Commento