“Fai un respiro.
Sai quanto ossigeno hai introdotto nel tuo corpo? Circa il 20% dell’aria che hai inalato con questo semplice movimento.
Ad un bambino nato prematuramente questa piccola percentuale non basta. Ha bisogno di uno stimolo in più per poter sopravvivere. Un concentratore d’ossigeno gli permette di respirare l’80% di ossigeno di cui ha bisogno, anche per 48 ore consecutive.
Nel reparto di neonatologia dell’Hopital des Enfants di Sokpontà, in Benin, di questi apparecchi ne abbiamo ben sei e, quando il Covid è arrivato in Africa, si è vista la differenza con gli ospedali che ne erano sprovvisti: utilizzare il concentratore d’ossigeno è stata una svolta per trattare le patologie respiratorie che venivano affrontate come malaria, poiché non si capiva la sintomatologia. Abbiamo così potuto evitare l’aggravamento dei sintomi, non solo sui neonati, ma anche su tanti bambini.
Anche per questo motivo, l’ospedale fondato dall’Abbraccio ODV è diventato punto di riferimento per la sanità del territorio beninese, e non solo per il periodo della pandemia.
Oggi disponiamo di sei concentratori d’ossigeno, ma in neonatologia abbiamo 26 posti letto, inoltre questo apparecchio non serve solo in questo reparto.
Chirurgia, maternità, pediatria: abbiamo sei reparti in tutto l’ospedale fra i quali vengono continuamente spostati e condivisi i concentratori d’ossigeno, ma questo utilizzo intensivo non fa bene all’apparecchio.
È necessario metterlo a riposo: l’erogazione continua di ossigeno deve essere evitata se non vogliamo mandare in pensione anticipata la macchina. Poi c’è il problema della manutenzione: sono macchinari progettati in Occidente, senza tener conto delle temperature e della polvere da sabbia dell’Africa Sub Sahariana. Insomma, per salvare i nostri piccolissimi ospiti, dobbiamo maneggiarli con estrema cura.
Ora fai un altro respiro, di sollievo. E partecipa anche tu all’acquisto di due nuovi concentratori d’ossigeno per salvare la vita ai bambini che nasceranno, anche se un po’ troppo presto.
Noi non vediamo l’ora di conoscerli e dargli il benvenuto al mondo!”
L’Abbraccio ODV
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