Il prezioso contributo della Fondazione Fratelli Dimenticati per il nostro blog…

All’inizio 1995 decisi di aderire al Sostegno a Distanza, convintissima di aiutare quel bimbo che continuamente guardavo in fotografia. Iniziai anche a documentarmi, cercando filmati e leggendo libri, perché il mio desiderio era di andare ad incontrarlo. Infatti, nel novembre dello stesso anno, feci il mio primo viaggio di tre settimane in India. Il programma era molto semplice, le tre settimane sarebbero state equamente divise tra Calcutta, Ranchi e Bombay. Fu anche il mio primo viaggio in aereo. 

Partita da Milano, la prima città indiana che visitai fu Calcutta che mi catturò ed allo stesso tempo mi scosse. Uscendo dall’aeroporto mi resi subito conto delle condizioni di vita di tante persone.
Vidi i primi bambini correre nudi in mezzo a “case” fatte con sacchi neri della spazzatura come tetto e quattro pali agli angoli per sorreggerli. Il mio riparo, invece, era in una camera di albergo dovenon mancava nulla. Appena sistemata la valigia mi sdraiai sul letto ed incominciai a piangere, stavo provando una sofferenza che mai, fino ad allora, avevo vissuto. Ovviamente andai a visitare anche la Casa di Madre Teresa ed ebbi anche la possibilità di incontrarla personalmente. Avrei voluto dirle
tante cose, ma la voce non mi usciva. Insieme ad altri volontari andai a visitare “Shishu Bavan” l’orfanotrofio dove ogni giorno le Missionarie della Carità accolgono i neonati che trovano, in condizioni pessime, davanti al cancello d’ingresso. Qui molti bimbi non hanno né nome né età.

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Presi in braccio tante piccole creature, tutte desiderose di affetto, ma in particolare ne ricordo una che mi stringeva forte e che non voleva la rimettessi sul tappeto. Il giorno successivo si sarebbe tenuta l’inaugurazione della nuova struttura, ampliata, ed i bimbi avrebbero avuto dei lettini nuovi.
Non potevo assolutamente mancare. Alla presenza del Vescovo e della famiglia che finanziò la struttura, Madre Teresa tagliò il nastro e così entrammo tutti. Mi guardavo in giro alla ricerca della mia piccola amica, ma i bimbi erano veramente tanti, ne avevano messi due o tre nello stesso lettino, ed io non riuscivo a trovarla. Poi la vidi, lei mi aveva già riconosciuta, e le sue braccine erano tese verso me affinché la riprendessi tra le mie braccia. Dopo alcuni giorni, il viaggio prevedeva lo spostamento a Ranchi, nell’allora stato del Bihar (oggi Jharkhand). Salita in aereo chiusi gli occhi e iniziai a ripercorrere, momento dopo momento, tutte le mie giornate a Calcutta e mi resi conto che non riuscivo a frenare le lacrime dall’emozione.

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Dopo qualche ora atterrammo a Ranchi. In un villaggio a quattro ore di jeep viveva il bimbo che avevo iniziato ad aiutare. Organizzammo con le Figlie di Sant’Anna una visita, ma arrivati mi dissero che quel giorno era festa e che il bimbo era a casa. In un primo momento, confesso, ci rimasi male. Tornai a casa e mi resi conto, invece, che tutto questo era stato per me come una prova, un momento che cambiò completamente la mia visione, il mio modo di pensare. Mi resi conto che non mi interessava più conoscere quel bimbo perché il mio aiuto andava oltre, la sua fotografia rappresentava tutti i bambini indiani, tutti quelli che avevo incontrato e che ancora dovevo incontrare.
Furono le tre settimane più intense della mia vita, che mi regalarono momenti indimenticabili ed allo stesso tempo mi fecero capire cosa realmente volevo dalla vita. Ero così lontana dal mio mondo, avevo staccato completamente la spina e stavo respirando a pieni polmoni per incamerare emozioni che avrei voluto raccontare ai miei parenti, amici e conoscenti.
Avevo capito che avrei dovuto fare qualcosa per tutti quei bambini che mi avevano regalato momenti magici e sorrisi, cercando un contatto, un cenno di considerazione. Avevo capito che dovevo impegnarmi. Spesso, ancora oggi, mi rendo conto che quando racconto queste cose molte persone mi guardano come se fossi pazza ma, vi giuro, è tutto vero, è tutto da provare!

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Daniela Cattaneo
Fondazione Fratelli Dimenticati
www.fratellidimenticati.it

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