Avanzi Popolo 2.0
Più che il titolo di un progetto è un’incitazione. Ad attivarsi, a prendere posizione, a cambiare comportamenti e stili di vita.
Il nemico è lo spreco di cibo: quel miliardo e 300 milioni di tonnellate di cibo (addirittura 1/3 della produzione totale) che secondo la FAO ogni anno finisce nella spazzatura.
La risposta sta nella condivisione, nel mettere in circolo quello che per noi è superfluo. Per aiutare chi ne ha bisogno o anche semplicemente per non sprecare. Con Avanzi Popolo 2.0 abbiamo deciso di provare a sperimentare delle strategie per rendere più facile, veloce e divertente la condivisione di cibo, avvicinando i luoghi dello spreco con quelli del bisogno. I pretesti non mancano: la coppia di sposi che ci contatta perché non vorrebbe veder finire nella spazzatura gli avanzi del proprio banchetto di nozze; l’organizzatore di una fiera di fumetti che vuole evitare di buttare quanto avanzato al catering dell’evento; i 500 panini rimasti invenduti al concertone; la cooperativa sociale che non vuole lasciare marcire sulle piante i pomodori non raccolti alla fine della stagione; l’insegnante di cucina etnica che vuole recuperare i piatti realizzati nei suoi laboratori.
La nostra strategia in tutti questi casi è creare alleanze a km zero. Cercare sullo stesso territorio enti di carità, parrocchie, associazioni che siano in grado di dare una nuova destinazione a quel cibo e che possano stringere relazioni durature. Così la sala ricevimenti conosce la casa famiglia; i volontari della parrocchia di quartiere raccolgono i pomodori e avviano una collaborazione con la cooperativa sociale; l’insegnante di cucina etnica prende i contatti della mensa di carità. Relazioni che generano relazioni a partire dal cibo.
Ma non basta. Perché lo spreco è un nemico scivoloso, che si nasconde spesso nelle nostre cucine, dato che le statistiche ci dicono che la percentuale più elevata si crea proprio tra le mura domestiche, per la cattiva conservazione del cibo o, più spesso, per acquisti sbagliati o esagerati. 76 kg di alimenti che ciascuno di noi ogni anno acquista, determinando anche un impatto ambientale affatto trascurabile, per poi buttar via. Quel pacco di biscotti che non voglio aprire perché ho iniziato la dieta, quello yogurt acquistato in offerta che non è proprio il mio gusto preferito… Piccole cose che contribuiscono a creare i grandi numeri dello spreco.
In questi casi il web può aiutare. In Europa lo chiamano foodsharing e funziona: è la condivisione 1-a-1 di cibo. E’ facilissimo: fai una foto al tuo pacco di biscotti, la carichi su www.avanzipopolo.it e aspetti che qualcuno ti contatti. Così evitiamo di buttare cibo ancora buono e intanto nascono incontri, occasioni di conoscenza.
Vogliamo che il foodsharing diventi una pratica comune, una buona abitudine da praticare in famiglia e per questo la portiamo nelle scuole, la presentiamo ad associazioni e comunità di ogni genere. Vogliamo che il popolo degli avanzi cresca e diffonda dappertutto l’antica arte del recupero del cibo. D’altronde cosa c’è di più buono di una frittata di maccheroni del giorno prima?
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