È bella l’avventura, soprattutto se hai 10 anni e hai avuto poche occasioni di scoprire cose nuove. E allora una settimana al mare con persone che conosci così così, sì alcuni sono stati compagni di scuola o del doposcuola, ma altri non li hai mai visti, vengono da altre scuole, vengono da famiglie che hanno storie molto diverse dalla tua, culture differenti dalla tua e quindi un po’ fa anche paura questa avventura. 

C’è Mohamed che è stato accompagnato al pullman dalla sua mamma tutta velata e Yuan che come merenda si è portato i ravioli al vapore che ha cucinato suo papà o Maya che è arrivata da poco dal Perù, un Paese lontano che non sai neanche dov’è. E allora questa avventura fa un po’ paura, ma è bella e vuoi che sia bella. 

Ma la prima notte dormire è tanto difficile. Ci sono gli altri bambini intorno a te, anche loro che guardano il buio pensando che questo letto è morbido, ma non è come il tuo a casa. Certo al piano di sotto c’è Lisa, l’educatrice con i capelli lunghi lunghi e un sorriso sempre pronto. Lei ha detto di svegliarla se abbiamo un problema, ma che problema le posso dire di avere? Meglio svegliare Pietro che tanto è già sveglio e magari chiacchierare un po’ con lui fino a quando entra la luce dalla finestra e mi viene un gran sonno. 

Ma è ora di alzarsi, di andare al mare, questa piscina grandissima piena di spruzzi e anche un po’ salata. E c’è la sabbia, ma cosa ci faccio di tutta questa sabbia? E ci sono le signorine che vogliono farmi ballare, ma io non ballo: non sono una bambina! 

E poi a pranzo mi propongono delle cose strane tipo il pesce, ma a me non piace il pesce, a me piace la pasta in bianco e vorrei mangiare sempre la pasta in bianco, ma devo assaggiare il pesce. E vorrei giocare col telefono, ma insieme a tutti gli altri telefoni è nell’armadio di Lisa. Posso usarlo solo per chiamare la mamma alle due e dirle che questo mare è proprio strano ma che Yuan è molto simpatico e il pesce ha un buon sapore. 

E tra due giorni potrò dirle che ballare in fondo è divertente e la sabbia serve per fare dei castelli bellissimi e che in questa città c’è un ponte fatto dai romani che dopo 2000 anni è ancora perfetto. E che tutte le conchiglie che ho raccolto sono i gusci delle vongole. E anche che volevo vincere la gara di corsa, ma ho lasciato che arrivasse prima Matilde che è una mia amica piccola e voleva tanto arrivare prima. Tra quattro giorni potrò anche dirle che scoprire cose nuove è bellissimo e stare con gli altri bambini a volte è un po’ difficile ma è anche tanto divertente e che ho molta voglia di rivederla, la mia mamma, perché è la mia mamma, ma che a volte uscire dal guscio è proprio una bella cosa e le avventure sono bellissime perché sono avventurose! 

Testimonianza di UVI – Unione Volontari per l’Infanzia e l’Adolescenza ODV 

Nessun Commento

Inserisci un commento