“Fatou Studia con Energia” è un progetto di sostegno a distanza per studentesse della Facoltà di Medicina dell’Università “Cheikh Anta Diop” di Dakar e della Scuola di Scienze Infermieristiche di Stato di Dakar (Senegal). L’idea progettuale nasce dagli infelici dati statistici in materia sanitaria: in Senegal ci sono solo 6 medici per 100.000 abitanti, in Italia 420 per 100.000 abitanti. La situazione si fa ancora più critica nei villaggi rurali o nelle piccole città, zone spesso sprovviste di strutture sanitarie adeguate e in cui la sanità è lasciata in mano ad ambulatori auto-organizzati, associazioni di volontariato e personale non formato.
Il progetto “Fatou Studia con Energia” intende pertanto offrire a giovani donne senegalesi la possibilità di studiare Medicina o Scienze Infermieristica, sostenendole negli studi attraverso un contributo mensile che copra non solo le spese scolastiche ma anche le spese di affitto di una casa a Dakar in cui le ragazze possono convivere e studiare. “Fatou Studia con Energia” non è un semplice sostegno a distanza per le studentesse. Questo progetto è infatti il fulcro dell’associazione Diritti Al Cuore (DAC), poichè rappresenta l’anello di congiunzione di tutte le attività che DAC svolge in Senegal e in Italia: entrando a far parte del progetto le studentesse si impegnano, per reciprocità, ad aiutare l’associazione nel corso delle missioni mediche in Senegal e nei mesi successivi alla missione occupandosi dei bambini del Sostegno a Distanza (SAD) che necessitano di visite specialistiche o controlli specifici, accompagnandoli personalmente o relazionandosi con le famiglie affinchè le visite siano effettuate; sono in continuo contatto con l’equipe sanitaria di DAC in Italia, a cui inviano gli eventuali referti dei bambini e gli aggiornamenti sulla salute dei SAD nel corso del tempo. Le ragazze Fatou sono un elemento imprescindibile nel lavoro che DAC sta intraprendendo in Senegal, poichè sono un punto di riferimento essenziale per le famiglie dei bambini sostenuti a distanza.
Non è casuale la scelta di selezionare studentesse di Medicina già al IV o V anno: la formazione senegalese prevede un’ampia quota di attività pratica, e studentesse agli ultimi anni di Medicina sono perfettamente in grado di effettuare visite mediche di base, formulare una diagnosi e impostare una terapia. Basti pensare che all’ultimo anno di Medicina uno studente può prescrivere farmaci, cosa che ad esempio in Italia non è possibile fare.
Ma l’utilità del progetto non si esaurisce qui. Le missioni sanitarie in Senegal sono un momento di condivisione del sapere scientifico italiano e senegalese, un periodo in cui convivono insieme due realtà molto diverse ma finalizzate allo stesso obiettivo: il miglioramento delle condizioni di salute in Senegal, in particolare rispetto alla salute materno-infantile. Durante le visite mediche ai bambini di Dakar e dei villaggi rurali lo staff medico italiano e le ragazze Fatou lavorano fianco a fianco, in un clima di rispetto reciproco e di continuo scambio di idee e conoscenze. Per le studentesse, le giornate di visite nel corso delle missioni rappresentano un’ulteriore possibilità di fare pratica. Per i medici italiani, vi è continuamente l’impatto con una cultura diversa e un modo di “fare medicina” diverso, ma che in quel momento, in quel contesto, è funzionale e utile. Ecco quindi che le ragazze Fatou diventano l’unico mezzo che DAC ha a disposizione per arrivare alla popolazione senegalese, che spesso diffida dei “medici bianchi”: il confronto tra pari in questi casi risulta essere vincente, considerata anche la barriera linguistica che le nostre studentesse riescono invece ad arginare.
L’importanza delle ragazze Fatou è ancora più evidente se si considera l’altro grande progetto di DAC, “Futuro Subito – Stop alle Malattie della Povertà”, un progetto che mira a ridurre le Malattie della Povertà (MDP), cioè quelle malattie che derivano dalla povertà di un paese e che contribuiscono ad innalzarne i livelli di povertà. Malattie comunissime: parassitosi, patologie respiratore, malaria, scabbia, malnutrizione, che prevedono sia l’utilizzo di farmaci specifici ma che sono arginabili, se non addirittura eliminabili, attraverso la prevenzione e norme igienico-sanitarie. Ecco quindi che la missione sanitaria diventa non solo il momento in cui i bambini vengono trattati nell’immediato con la giusta terapia, ma anche il contesto in cui “istruire” le mamme sui corretti comportamenti preventivi e sulle principali norme igieniche, ed è per questo ultimo aspetto in particolare che le ragazze del progetto “Fatou Studia con Energia” sono fondamentali. Nel corso degli anni, DAC ha affrontato con la popolazione senegalese vari seminari sugli argomenti più disparati: ebola, malaria, malattie a trasmissione sessuale, malnutrizione, primo soccorso. Ognuno di questi argomenti viene dapprima discusso con le ragazze Fatou, che successivamente riproporranno il seminario alla popolazione: nella sua esperienza, ormai decennale, in Senegal, DAC ha infatti capito come l’unico modo per arrivare a una cultura tanto diversa da quella occidentale è farlo tramite personale qualificato locale: un medico senegalese, per giunta donna, che parla ad altre donne, è certamente più efficace di un medico italiano.
Altro aspetto da sottolineare, riguardo il progetto, il fine ultmo, quello più a lungo termine, di DAC: la formazione e la costruzione di uno staff medico e infermieristico locale, che possa agire autonomamente durante le missioni e durante l’intero anno. E proprio qui sta la sostenibilità del progetto: permettendo a queste studentesse di laurearsi, formandole nel corso delle missioni, responsabilizzandole al lavoro con i bambini del SAD e integrando la loro già eccellente conoscenza in campo medico con la realtà occidentale, DAC si prefigge di introdurre nel mondo del lavoro dei medici e delle infermiere professionali e capaci, in cui sia solida anche la consapevolezza di quelli che sono i bisogni della comunità in cui operano, e in cui l’esperienza con Diritti Al Cuore sia un arricchimento a tutto tondo: portiamo l’esempio di Mame Cirè, una delle prime studentesse del progetto, che una volta laureata e specializzata in pediatria è diventata tutor delle ragazze in Senegal, e continua a partecipare attivamente durante le missioni e i seminari alla popolazione, e parla del progetto con entusiasmo.
Da segnalare altresì il concreto apporto che le ragazze Fatou potranno dare all’ultimo progetto, in senso cronologico, di cui DAC si sta occupando: il Keur Marietou Medical&Diagnostic Center, l’ambulatorio polifunzionale che sta nascendo all’interno della Casa di Marietou, il palazzo di tre piani costruito in collaborazione con le associazioni “Energia per i Diritti Umani” e “One Love Onlus” nel distretto di Pikine Ikotaff, a Dakar. Nell’ambulatorio sarà possibile avere a disposizione tre figure professionali, pediatra, ginecologa e infermiera, e sarà a disposzione non solo delle famiglie dei bambini del SAD ma dell’intera popolazione. Il progetto prevede la creazione di un centro per la diagnosi, il trattamento e il monitoraggio delle Malattie della Povertà e delle Malattie a Trasmissione Sessuale, con particolare riguardo per le donne in gravidanza e per la salute materno-infantile. Vi sarà anche uno sportello di ascolto per le donne vittime di violenza domestica. Il progetto è, per il momento, alla fase di start up ma DAC prevede di sostenerne le spese e l’amministrazione solo per i primi due anni, dopo i quali sarà interamente gestito dallo staff locale. Potrebbero essere proprio le ragazze Fatou a formare l’equipe che lavorerà all’interno dell’ambulatorio di Keur Marietou.

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Diritti Al Cuore Onlus

Diritti Al Cuore è una Onlus a carattere apartitico e aconfessionale, nata nel 2005. Si occupa prevalentemente di salute in Senegal, attraverso due missioni sanitarie l’anno durante le quali vengono visitati i bimbi del sostegno a distanza e non di Dakar e di alcuni villaggi rurali. Per garantire continuità, tra i progetti di Diritti Al Cuore c’è il sostegno a distanza per studentesse di Medicina e Scienze Infermieristiche senegalesi a cui vengono pagate parte delle tasse universitarie e l’affitto di una casa in cui convivono. Per reciprocità le studentesse si impegnano a collaborare con lo staff italiano durante le missioni e a seguire i bambini che hanno bisogno di accertamenti (esami, visite specialistiche), comunicando con i referenti italiani i risultati degli stessi.

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