Dalla parte di Nice
Vogliamo realizzare un serial storytelling in 7 episodi, cioè una serie webtv che racconti la storia di Nice, di Grace, Wangare, Jamimah, Kate, Merveille, e Neema.
Vogliamo raccontare le storie di queste sette bambine e ragazze che in varie parti dell’Africa hanno spezzato la catena della tradizione delle mutilazioni genitali femminili, del controllo maschile sul corpo e sulla vita delle donne/ bambine.
Dalle bambine masai, alle bambine di strada di Nairobi, alle bambine in guerra e quelle che subiscono altre forme di violenza o privazione del futuro.
Vogliamo raccontare, informare, comunicare, raccontare le storie di violenza subita e di riscatto. Con questa webserie riusciremo a liberare le loro voci, sostenerle, non farle sentire sole, accompagnarle nella loro lotta per la libertà e la dignità.
Partecipa alla campagna #dallapartedinice
un lavoro polimediale
Si tratta di un lavoro polimediale che intreccia le storie nei diversi mezzi narrativi che la multimedialità ci offre.
Il testo nelle sue diverse forme, il linguaggio video e radio, la fotografia e la grafica. Dalla pubblicazione editoriale a quella televisiva e digitale, dal teatro alla mostra, all’incontro con le persone fino alla diffusione mediante gli schermi che siamo abituati ad utilizzare ogni giorno.
LE FASI DEL PROGETTO
Un progetto come questo è molto impegnativo e vogliamo condividere con te le fasi di lavoro, alcune già realizzate, altre in corso e altre ancora che contiamo di svolgere nei prossimi mesi.
Progettazione e raccolta dei primi materiali (completata)
Nei mesi scorsi siamo stati in Kenya dove abbiamo incontrato Nice che ha ispirato tutto il nostro progetto. Abbiamo raccolto i primi materiali video, fotografici che daranno forma alla nostra webserie “Dalla parte di Nice”. Non si è trattato di un viaggio mordi e fuggi. Cosi come non lo è nessuno dei nostri viaggi in Africa. Questo aspetto è molto importante perchè per raccontare una storia è bene rispettare e conoscere davvero la sua protagonista e il contesto in cui vive. Per questo motivo curiamo sempre l’incontro con le comunità dei villaggi e con le associazioni che operano in questi luoghi, condividendo azioni, strategie e finalità del nostro progetto.
Costruzione del piano di produzione (completata)
Dopo la prima fase di raccolta dei materiali abbiamo definito il nostro piano di produzione, individuando tutte la azioni per realizzare la webserie.
Lancio e sostegno della campagna di crowdfunding sulla piattaforma di Produzioni dal Basso (completata)
Abbiamo raccolto 12.590 euro, la raccolta continua.
Produzione della webserie
Tutti noi, sette giornalisti del gruppo Hic Sunt Leones, torneremo in Africa per incontrare Nice e le altre protagoniste della nostra webserie. Raccoglieremo nuovi materiali, video, foto, incontreremo le loro realtà.
Post- produzione
Una volta tornati dalla seconda missione in Africa di questo progetto ci metteremo all’opera per realizzare gli episodi della webserie. Useremo i diversi formati, linguaggi e mezzi a nostra disposizione, articolandoli e intrecciandoli per ottenere il miglior racconto possibile.
Diffusione e partecipazione
Divulgheremo le storie attraverso tutti i mezzi e le forme indicate nel progetto: dai canali tradizionali dell’editoria, della televisione, della radio, alle occasioni di incontro, mostre, teatro e a tutte le opportunità delle piattaforme digitali. Il progetto dalla parte di Nice non avrà confini. Cercheremo di rendere questo progetto molto partecipativo e di far conoscere la sua storia e quella di tutte le bambine protagoniste della webserie al più ampio pubblico possibile.
totale raccolta
0€
355
Kit Cibo
355
Kit Cibo + Igiene Personale
355
caffè offerti
3
colazioni offerte
HIC SUNT LEONES
Siamo sette giornalisti e insieme abbiamo deciso di unirci nel gruppo “HIC SUNT LEONES”. L’Africa che non ti immagini”.
Hic Sunt Leones è un’espressione che viene associata alle carte geografiche antiche per indicare le zone ancora inesplorate dell’Africa. E noi ci siamo conosciuti proprio in Africa e scrivendo d’Africa. Da anni raccontiamo guerre, miseria, carestie, situazioni che si ripetono sistematicamente, come se la storia fosse un destino ineluttabile. Una storia fatta di potenti e piccoli padroni, dove l’umanità è esclusa, lasciata ai margini e che si organizza nel silenzio. Siamo stanchi di raccontare ciò che non cambia, perché una bambina o una donna, in quei racconti non fa la differenza. Per noi si.
ROBERTO CAVALIERI
Ha seguito come fotogiornalista per circa 15 anni alcuni dei conflitti principali in Africa (Burundi, RD Congo, Rwanda, Guinea Bissau) occupandosi degli aspetti sociali ed economici delle cause e delle conseguenze di questi conflitti. Ha collaborato con la stampa italiana, ONG e Fondazioni per la pubblicazione di testi e reportage. Tra i lavori più significativi quello sul traffico dell’oro e la destabilizzazione politico sociale del Burundi e dello Zaire. In cinque paesi dell’Africa ha realizzato fotografie nelle loro carceri pubblicando il libro Prima della LIbertà (Ega Torino) sulla condizione dei detenuti.
FRANCESCO CAVALLI
Francesco Cavalli è operatore della comunicazione, direttore generale del network Icaro Communication che raccoglie attorno a se numerose realtà, tra cui radio, televisione, internet e un centro di videoproduzione. Direttore di produzione di decine di documentari e vari programmi televisivi. Consulente del programma Radici di RaiTre. Tra i fondatori del Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi che ha diretto per i suoi 20 anni di attività ha seguito da vicino il caso Ilaria Alpi con reportage, inchieste e più viaggi in Somalia. Nel 2006 realizza il documentario inchiesta “Somalia-Italia”, con Alessandro Rocca, presentato al Premio Ilaria Alpi del 2007 e all’interno di Piemonte Movie 2009. Nel 2014 ha pubblicato il romanzo La strada di Ilaria (Milieu edizioni). Fa parte del pool di giornalisti che hanno ideato e realizzano l’Atlante dei conflitti e delle guerre nel mondo, giunto alla sesta edizione nel 2015. Negli anni 2001-2009 è stato assessore alla cultura del comune di Riccione e vicepresidente del coordinamento nazionale degli enti locali per la pace e i diritti umani e ha collaborato alla realizzazione delle ultime marce per la pace Perugia – Assisi, tra cui quella del 2012 in Palestina. Dal 2007 è vicepresidente di Amani, una ong laica che sostiene progetti in Kenya, Zambia e Sudan. Per saperne di più, visita il sito di Francesco
DAVIDE DEMICHELIS
Free lance, documentarista, ha passato più di metà del suo mezzo secolo di vita viaggiando, per lavoro. Ha scritto e scrive tutto dove può: web, stampa, radio, libri e soprattutto tv (La Stampa, Panorama, Radio Svizzera Italiana, Baldini & Castoldi, National Geographic, NHK e tanti altri). Non essendo figlio d’arte, per praticare quello che considera il mestiere più bello del mondo ha rischiato in prima persona: investendo i soldi del viaggio e qualche volta anche la buccia (alla faccia dei torinesi “bogianen”, che non si muovono…ah: è piemontese, neh). A forza di macinare pezzi e chilometri, le cose un po’ sono cambiate. Dall’inizio di questo millennio, lavora soprattutto con RaiTre. Autore e conduttore di qualche centinaio di documentari e reportage girati in un’ottantina di Paesi per Il pianeta delle Meraviglie, Timbuctu, i viaggi di Davide, Geo, Nanuk, Kilimangiaro. Ideatore, autore e conduttore del programma “RADICI” sempre per RaiTre. Per saperne di più visita il sito di Davide.
ANGELO FERRARI
Giornalista professionista dell’Agenzia Italia (AGI) dove si occupa del desk Africa. Già corrispondete dell’Agi dall’Africa centrale, da anni si occupa di problematiche relative all’Africa, dove ha seguito le più grandi tragedie del continente: dalla guerra del Rwanda a quella della Somalia, i conflitti in Repubblica democratica del Congo e in Sierra Leone. Tra i suoi libri ricordiamo Hakuna Matata, la globalizzazione galoppa mentre l’Africa muore (2002), Africa Gialla, l’invasione economica cinese del continente africano (2008), Le nebbie del Congo (2011) e Il mondo di Jordy, il viaggio di un reporter e un ragazzo di strada nel cuore dell’Africa (2014).
RAFFAELE MASTO
Giornalista della Redazione Esteri di Radio Popolare, più volte inviato in Africa ha seguito le crisi e le guerre nel continente degli ultimi venti anni. Ha scritto numerosi libri tra i quali “Io Safiya” (Sperling & Kupfer), “L’Africa del tesoro. Diamanti, oro, petrolio” (Sperling & Kupfer), “La scelta di Said. Storia di un kamikaze” (Sperling & Kupfer). L’ultimo per Bruno Mondadori nel 2011 “Buongiorno Africa“. Cura un blog giornaliero www.buongiornoafrica.it ed è collaboratore della Rivista “Africa“.
ALESSANDRO ROCCA
Free lance, giornalista, fotografo, regista e autore torinese. Ha scritto e diretto il film documentario “La lista del console”, tratto dal libro di Luciano Scalettari. Co-prodotto da Rai Cinema, Sgi Srl, Doc Film Fund Piemonte e Media UE, distribuito da Journeyman.Tv (UK). Per RaiTre è autore e filmmaker del programma RADICI, ideato e condotto da Davide Demichelis, giunto alla quinta edizione, realizzato con Bottega Video. Ha realizzato decine di reportages, inchieste e documentari per le trasmissioni “Il pianeta delle meraviglie”, “Kilimagiaro”, “Timbuctù” e “Geo” di RaiTre, “Effetto reale” (La7), “A sua immagine” (Rai 1), “Matatu” (RaiNews24), SkyTg24, “TG RSI” (Tv Svizzera Italiana) e per “Sestante” di Rai International (ora Rai Italia), in Somalia, Afghanistan, India, Kenya, Rwanda, Brasile trattando temi legati ai traffici internazionali, ai conflitti e ai problemi ambientali e sociali. Collabora con Famiglia Cristiana, Wired, Africa, Globo, QCodeMagazine. Ha ricevuto il Premio Hermes per la comunicazione turistica (2005) con il documentario “Andalusia”. Con il documentario “Africa peace point – Building peace in Africa” è stato finalista al Murgia Film Festival 2006. Produzione e regia del documentario “Travel for others” in Nepal finalista al Collecchio Film Festival 2006, sezione etica e sport. Regia del documentario “Somalia-Italia”, con Francesco Cavalli, presentato al Premio Ilaria Alpi del 2007 e all’interno di Piemonte Movie 2009.
LUCIANO SCALETTARI
Giornalista dal 1987 lavora a Famiglia Cristiana dall’aprile 1992. Attualmente è vicecaporedattore. Dal luglio 2013 è responsabile del desk Solidarietà e pace del settimanale. Nei 13 anni precedenti è stato inviato speciale, occupandosi prevalentemente del continente africano (ha effettuato viaggi e missioni in oltre 30 Paesi dell’Africa subsahariana) e di giornalismo investigativo. Ha pubblicato, tra l’altro: “I bambini nella guerra” (Emi – con Angelo Ferrari), “Ilaria Alpi, un omicidio al crocevia dei traffici” (Baldini&Castoldi – con Barbara Carazzolo e Alberto Chiara), “La lista del console – Ruanda, 100 giorni un milione di morti” (Ed. Paoline-Focsiv), “1994” (Editore Chiarelettere – con Luigi Grimaldi), “Ho solo seguito il vento” (Emi – con Claudio Ceravolo). Da settembre 2007 coordina, insieme ad Alberto Laggia, il laboratorio di giornalismo sociale “La voce di chi non ha voce” organizzato dalla Scuola di Giornalismo “A. Chiodi” di Mestre. Da gennaio 2011 è direttore del Master in “Analisi delle fonti documentari e giornalismo investigativo” dell’Associazione Giornalismo Investigativo. Fa parte del pool di giornalisti che hanno ideato e realizzano l’Atlante dei conflitti e delle guerre nel mondo. Per conoscere meglio Luciano leggi i suoi articoli su Famiglia Cristiana .