Il Progetto CASA RIFUGIO “FIORDALISO” nasce in seno alla Rete Antiviolenza del Comune di Cuneo, voluta e promossa dall’Assessorato alle Pari Opportunità a partire dal 2008.

In diverse occasioni, durante gli incontri della Rete, è emersa la necessità di un Servizio che si occupi dell’accoglienza delle vittime in situazione di emergenza e con criteri di segretezza.

Le caratteristiche dei Servizi ad oggi presenti sul territorio, con le relative modalità organizzative, costringono spesso, qualora sia reperibile, le autorità preposte a ricorrere a sistemazioni di emergenza che non sempre rispondono ai criteri e alle necessità specifiche di chi proviene da situazioni di esposizione alla violenza.

Comunità Mamma Bambino, Gruppi Appartamento, Case Famiglia, alloggi mesi a disposizione del territorio a vario titolo sono esempi concreti della tipologia di risposte cui oggi si ricorre per l’accoglienza delle donne vittime di violenza sul territorio cuneese, risposte qualificate, ma in qualche modo “adattate” all’occorrenza e non nate o pensate specificatamente alla tipologia oggetto dell’iniziativa.

Ovviamente tale tipologia di Servizio va vista come step intermedio (successivamente alla prima fase, rappresentata dalla segnalazione e dal trattamento immediato dell’evento traumatico) in un percorso in cui ogni tassello deve essere efficacemente collegato al precedente e al successivo.

Pertanto la situazione di emergenza deve considerarsi definita nel tempo, in modo da permettere a tutti gli stakeholders di procedere agli steps successivi, in ottica di una progettualità globale rivolta al recupero e al reinserimento sociale delle persone (adulti e minori) direttamente o indirettamente coinvolti.

La battaglia alla violenza, al contrario, per essere vinta, va giocata “a tutto campo”, attraverso interventi mirati, professionali, continui nel tempo, sostenibili e condivisi da parte della rete degli attori coinvolti, che comprenda, ma allo stesso tempo superi, il concetto di competenza “esclusivamente pubblica” di tale funzione.

L’opportunità è rappresentata in tal senso dalla sinergia dei vari attori, pubblici e privati, professionisti e volontari, che uniscano le proprie storie, competenze, professionalità a fronte di un unico obiettivo.

Per le destinatarie degli interventi, invece, non essere lasciate sole, con uno sguardo più ampio che comprenda l’intero nucleo familiare, sebbene segnato profondamente e diviso (forse definitivamente) dal manifestarsi del comportamento violento, rappresenta uno dei problemi individuati con il presente Progetto.