PROGETTO “SOSTEGNO E ACCOGLIENZA PER BAMBINI IN OSPEDALE”
La formazione è un momento essenziale nel percorso per diventare volontario/a.
Tutte le ABIO nazionali seguono lo stesso percorso di formazione base per dare uniformità e regole comuni: è indispensabile una preparazione adeguata ad essere d’aiuto a chi deve affrontare improvvisamente una realtà che suscita paure e sofferenze. È importante essere capaci ad ascoltare, comunicare e accettare le diversità.
Il volontario ABIO per il bambino e l’adolescente è:
- accoglienza al momento del ricovero, per facilitare l’inserimento in ospedale;
- gioco e attività ricreative, per poter sorridere anche in reparto;
- collaborazione con il personale sanitario, per far conoscere meglio il mondo dell’ospedale e renderlo più familiare;
- allestimento di reparti più accoglienti e colorati, con fornitura di giocattoli e materiale ludico/creativo e con realizzazione di decorazioni e arredi.
Il volontario ABIO per le famiglie è:
- disponibilità all’ascolto attivo, attento e partecipe;
- presenza discreta e familiare;
- offerta di informazioni sulle strutture e sui servizi disponibili in ospedale;
- offerta di indicazioni su regole e abitudini del reparto;
- accudimento e cura del bambino nel caso in cui il genitore debba assentarsi per provvedere a eventuali incombenze.
Con le donazioni raccolte questa settimana saranno destinate alla formazione dei volontari ABIO Torino ODV perché per fornire un servizio di aiuto e sostegno in un ambito così difficile come l’ospedale pediatrico occorre investire nella formazione che, in oltre vent’anni di attività sul territorio torinese, questa meravigliosa realtà ha sempre portato avanti con impegno e passione.
In particolare, i fondi aiuteranno ad organizzare una sessione di formazione per 40/50 volontari comprendente la selezione, l’incontro informativo, un corso base di formazione di 6 incontri e tirocinio di 6 mesi, al termine del quale si diventa volontario effettivo.
IL CORSO DI FORMAZIONE NEL DETTAGLIO
- Selezione delle richieste pervenute per iscriversi al corso, che si svolge solitamente con una sessione in primavera e una in autunno.
- Incontro informativo per presentare ABIO: storia, contesto, metodo e finalità. A chi desidera iscriversi al corso viene illustrato il calendario degli incontri successivi.
- Corso base di formazione costituito da 4 incontri in orario preserale e 2 in orario diurno a giornata intera. I docenti del corso sono professionisti (psicologi, medici, insegnanti) e volontari ABIO.
Tematiche del corso: selezione e autovalutazione dei candidati, approccio all’ascolto e alla comunicazione nella relazione di aiuto, aspetti igienico-sanitari e sicurezza in ospedale, il gioco, comportamenti e regole.
- Tirocinio: si svolge in ospedale, inizia al termine del corso, dura 6 mesi e prevede l’affiancamento di un tutor.
- La formazione ABIO prosegue nel tempo per il volontario con la formazione permanente: incontri periodici finalizzati all’aggiornamento e alla conoscenza di temi di interesse inerenti il servizio (es. gioco, incontri con mediatrici culturali, psicologi, medici ecc. )
ABIO TORINO ODV
Tutto inizia a Milano alle soglie di un nuovo millennio con una mamma che assiste la sua bimba ricoverata d’urgenza in ospedale. La paura è tanta, ma dai volontari e dalle volontarie lei trova supporto e conforto. Dopo una notte piena di apprensione, al mattino i bimbi sorridenti “sciamano” verso una… sala gioco! La mamma fa a sé stessa una promessa: “Se tutto andrà bene, aprirò a Torino un’associazione di volontari in ospedale proprio come questa”.
Così a marzo 2001 nasce a Torino, grazie alla volontà di una mamma e alla disponibilità del Prof. Giuseppe Ferrari e del Dott. Mario Frigerio, l’Associazione Bambino in Ospedale (ABIO) per promuovere l’umanizzazione dell’ospedale.
ABIO Torino ODV è parte di Fondazione ABIO Italia, presente in 17 regioni e che conta 55 associazioni ed opera in 193 reparti pediatrici.
ABIO Torino ODV mette in atto progetti per migliorare la permanenza in ospedale dei piccoli pazienti e dei loro famigliari e cura l’allestimento delle sale gioco negli ospedali, dove è presente con i suoi 300 volontari e oltre 25.000 ore di presenza annuale in ospedale e circa 8.000 turni di servizio.
Inizialmente presente solo all’Ospedale Mauriziano, ABIO Torino ODV cresce entrando in sette reparti dell’Ospedale Pediatrico Regina Margherita, al Martini e infine all’Ospedale Maggiore di Chieri. Oggi, presso l’Ospedale Mauriziano e l’Ospedale Maggiore di Chieri sono presenti solo su specifica richiesta.
ABIO Torino garantisce il servizio tutti i giorni dalle 9 alle 21 con turni di 3 ore nei reparti, negli ambulatori e al pronto soccorso pediatrico.
Dove ci sono i volontari ABIO, c’è una sala gioco allestita, arredata e piena di giocattoli e colori per far sorridere i piccoli pazienti in uno spazio di normalità e per attenuare i fattori di rischio derivanti dall’ospedalizzazione. I volontari e le volontarie ABIO si occupano di sostenere e accogliere presso i reparti i pazienti, facendo giocare i bambini più piccoli, intrattenendo gli adolescenti e supportando le loro famiglie.
I principali obiettivi dell’associazione:
- ridurre al minimo il potenziale rischio di trauma che ogni ricovero presenta, collaborando con le diverse figure operanti in ospedale per attuare, ciascuno nel proprio ruolo, una strategia di attiva promozione del benessere del bambino e dell’adolescente;
- attivare il servizio ABIO nel maggior numero di reparti pediatrici della città, per far sì che ogni bambino, ogni adolescente e ogni famiglia possano contare sul sostegno qualificato dei suoi volontari;
- promuovere interventi ludici e di sostegno per facilitare una permanenza serena all’interno del contesto ospedaliero;
- sviluppare tra operatori e opinione pubblica una crescente attenzione alle indicazioni previste dalla “Carta dei Diritti dei Bambini e degli Adolescenti in Ospedale”.
A fianco di volontari, bambini, adolescenti e famiglie c’è un’organizzazione solida e ben strutturata, ci sono collaborazione ed esperienza, ma qualcosa di speciale rende questa realtà davvero unica: la magia che i volontari portano in reparto.