A.M.A. – Associazione Missione Autismo Torino ODV nasce nel 2012 per volontà di alcuni genitori di figli con autismo.

Uno degli scopi era e resta quello di aiutarsi e sostenersi a vicenda nel quotidiano, oltre che dotare i nostri figli degli strumenti utili al raggiungimento del massimo delle autonomie, tramite il ricorso a professionisti delle terapie cognitivo-comportamentali.

Il fine è rivolto ad una vera inclusione sociale, per un loro futuro dignitoso e per un “dopo di noi” sereno anche per noi genitori!

I momenti d’incontro, di confronto, di scambio d’informazioni, di svago e di crescita in questi anni tra noi genitori e con i nostri figli sono stati tantissimi. Tutti rappresentano un solido mattone al raggiungimento degli obiettivi e hanno, al contempo, fatto crescere al nostro interno un gruppo coeso di amicizia tra figli e genitori.

La persona con autismo è innanzitutto una persona. Una persona che vive una condizione complessa e che nella quasi totalità dei casi ne è perfettamente conscia, sia delle sue difficoltà, che delle sue potenzialità. Non cerca sterile e per certi versi deprimente pietismo, ma un contesto che creda in lei in modo sincero e sia disposto a darle una mano a superare le prime e a far emergere le seconde. In questo senso molto significativa una riflessione di un ragazzo non verbale, condivisa anni fa con suo padre: “Papà, aiutatemi ad uscire da questa gabbia, perché non so come fare!”: lucidità assoluta nel comprendere le proprie difficoltà e un appello dignitoso ad essere aiutato a superarle, ben conscio delle proprie potenzialità.

Ecco perché la nostra azione si è sviluppata anche verso l’esterno dell’associazione per cercare di fornire il nostro contributo ad una più corretta conoscenza delle persone con autismo, quali persone che, se correttamente aiutate, oltre le difficoltà legate alla loro condizione di vita, possono rappresentare una dignitosa risorsa per la società.

In tal senso abbiamo organizzato convegni per la cittadinanza tutta, oltre che giornate formative per operatori, famigliari e amici delle persone con autismo, avvalendoci di esperti professionisti sia italiani che statunitensi.

Oggi i nostri ragazzi sono tutti giovani adulti, che ancor di più che in passato, sentono la necessità di indipendenza ed autonomia.

Una delle iniziative in questo senso più significative da anni è la Vacanza senza i Miei.

Durante il periodo estivo, i nostri ragazzi vivono una vacanza di 8/10 giorni al mare o in montagna in una struttura autogestita, accompagnati solo dai loro educatori e da allievi cuochi della scuola alberghiera, che volontariamente si mettono a disposizione per cucinare i pasti per tutto il gruppo.

Ciò permette loro, al contempo, di vivere un’esperienza nuova ed arricchente sotto l’aspetto umano.

Per i nostri figli con autismo rappresenta anche un’opportunità d’inclusione sociale, potendo godere di una vacanza con coetanei normodotati.

Vivono così momenti di coabitazione, convivialità e divertimento, in uno spirito di grande amicizia ad elevato tasso di empatia.

Gli educatori al contempo continuano ad aiutarli ad affinare le proprie autonomie, sia individuali che in un contesto di gruppo proiettato ad una futura possibile coabitazione.

A rappresentare meglio la bellezza e l’importanza dell’iniziativa, non solo per i nostri figli, ecco la testimonianza di un’allieva di cucina, che ha partecipato alla Vacanza senza i Miei 2022 e che ben rappresenta il sentimento di arricchimento e la soddisfazione anche degli altri suoi compagni presenti in quel periodo.

Personalmente penso che la nostra professione sia stancante fisicamente e psicologicamente ma se è fatta con passione, come tutti i lavori, diventa divertente e soddisfacente. Sono contentissima di aver partecipato alla vacanza AMA, perché ho potuto migliorare le mie abilità anche fuori dalla pasticceria e imparare come lavorare in gruppo. Soprattutto, sono davvero molto felice di aver conosciuto i ragazzi e gli educatori, che mi hanno insegnato molto e mi hanno fatto notare alcuni aspetti della vita che non conoscevo. Per questo se tornassi indietro rifarei molte altre volte quest’esperienza.

L’autismo non è una passeggiata, bensì un sentiero lungo ed impervio da percorrere. Senza ansia da prestazione e come l’azione costante e ritmata della goccia, che alla lunga perfora la roccia, riusciremo a raggiungere gli obiettivi. Tutto ciò grazie all’aiuto imprescindibile di chi vorrà donare il suo contributo a rendere meno accidentato questo percorso e alla fondamentale determinazione e resilienza dei nostri figli, facendoli così uscire dalle loro rispettive “gabbie”, anche a beneficio della società tutta.

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