La scuola è il luogo dove si possono superare le distanze economiche, dove si devono gettare le fondamenta per diventare uomini e donne, cittadini onesti..
Posted at 13:46h in Storie 0 Commenti“Volevamo promuovere una cultura della solidarietà diffusa e scambievole”
Il nostro pane quotidiano è l’Organizzazione di Volontariato che fondiamo a Pordenone nel 2013. Siamo a Nord Est, quella zona della penisola vista dal resto della nazione ricca e prosperosa. Non ti immagineresti qui il padre di famiglia che fatica ad arrivare a fine mese, l’imprenditore che ha dovuto chiudere l’attività, l’operaio licenziato, la seconda madre di una bimba che ha perso tragicamente la prima, non lavora, vuole bene alla piccola come fosse sua, ma più di tanto non può…
Ci siamo detti: se il primo nutrimento, il pane spirituale e concreto, è la libertà, dov’è che si impara ad esercitarla? Dov’è che si dovrebbero gettare le fondamenta per diventare uomini e donne, cittadini onesti, dov’è che si possono superare quelle distanze economiche e materiali che per motivi diversi rendono in partenza alcuni di noi più deboli di altri? Abbiamo pensato alla scuola. E allora è nato il progetto, divenuto la vera cifra dell’associazione, della Cartoleria solidale. Forniamo il corredo scolastico a studenti in difficoltà economica, piccoli o grandi, che ci vengono segnalati dai servizi sociali o da qualche insegnante più attento e sensibile.
Un corredo scolastico ha un valore economico tutt’altro che trascurabile se si pensa che la cifra stimata per la spesa va dai 50 ai 150 euro a seconda del grado di scuola frequentata. Dare un corredo scolastico ha però soprattutto un enorme valore simbolico: con quel materiale i ragazzi possono anche costruire un nuovo progetto di vita, il sogno che non hanno potuto sognare le loro famiglie, ricevere quel messaggio di attenzione e di speranza che chiedono al mondo degli adulti.
Noi per questo recuperiamo risorse, proponendo ai mercatini la nostra oggettistica artigiana, inventandoci collaborazioni con esercizi commerciali che ci sponsorizzano, accettando donazioni da privati e aziende, riciclando rimanenze di magazzino e acquistando ciò che serve con la massima attenzione e trasparenza.
Nella Cartoleria, arredata dai soci stessi come se fosse un vero negozio, il “nostro” negozio, c’è il banco della distribuzione, scaffalature, materiale collocati in espositori di recupero ma sempre ordinati, scaffali per i libri, giocattoli o piccoli oggetti che regaliamo ai bambini il giorno del loro compleanno o ai loro fratellini e sorelline più piccoli. A volte le famiglie sono molto numerose e la Cartoleria si riempie di chiacchiere, allegria, colore. In occasione delle feste anche la Cartoleria si addobba e si fa più bella e accogliente per le famiglie che arriveranno non solo a chiedere, ma a raccontarsi e condividere. Nel sorriso, talvolta nella commozione, nell’incontrarsi e ascoltarsi.
A volte anche nella durezza di dover dire “attento, abbine cura, un altro zaino lo avrai solo al termine di questo ciclo di studi”…”non posso darti quello che mi chiedi, lo hai avuto il mese scorso, non è corretto che sia già rotto” abbiamo fornito 868 corredi scolastici da quando abbiamo iniziato, 5 anni fa. Sono quaderni, penne, zaini, astucci, gomme, acquerelli e quant’altro necessario, distribuiti all’inizio di ogni anno scolastico dai volontari e integrati se serve, una volta al mese, fino al settembre successivo. Con quel materiale combatteranno la loro battaglia:
I ragazzi del magazzino
I ragazzi prendono quaderni
squadre e matite, i diari
la cancelleria, ed uscendo con gli zaini
dal magazzino alla buona organizzato
è come se partissero
per una guerra di trincea,
infinita.
Rifornisco le truppe gratis,
questa è la ma missione
per ragazzi disarmati, senza una lira,
di famiglie che non hanno
i soldi per finire il mese
e da altre guerre sono scappate.
Pensavo a giovani arroganti e disordinati,
e invece sono gentili, pazienti in fila,
e dicono grazieSono di tutti i colori, hanno bei denti
e il cellulare di contrabbando.
Proveranno un giorno a salvare il pianeta.
Ferruccio Giaccherini, socio fondatore
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