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COMBATTIAMO IL COVID19 A FIANCO DEGLI INVISIBILI

Le conseguenze del Covid19 per gli ultimi a cui pensiamo…le persone senza fissa dimora

Il dilagare del Covid19 ha comportato molti cambiamenti nella vita di tutti, attinenti prevalentemente la limitazione di libertà personali e il rispetto di norme igienico/sanitarie. Queste problematiche hanno naturalmente coinvolto anche le persone senza fissa dimora, che più di altri hanno avuto difficoltà oggettive, soprattutto nel mettere in atto le tutele di tipo igienico/sanitarie.

Ma oltre a ciò, per le persone senza fissa dimora il “lock-down” ha comportato ulteriori e importanti disagi nella vita quotidiana, per ragioni molto particolari:

  • la chiusura di bar e ristoranti ha di fatto reso impossibile per loro beneficiare a fine giornata degli alimenti rimasti invenduti
  • la mancanza di gente nelle strade ha precluso l’altra fonte primaria di sostentamento, ovvero le elemosine normalmente ricevute dai passanti
  • molte delle organizzazioni che, prima dell’avvento del Covid19, svolgevano come noi un servizio di distribuzione alimentare a favore delle persone senza fissa dimora, dal mese di marzo hanno sospeso il servizio per ragioni di sicurezza personale

 

Impatto sulle modalità della nostra distribuzione alimentare

Per far fronte all’emergenza Covid19 l’associazione In Vetta ha adeguato la propria organizzazione della distribuzione, sia per quanto concerne:

  • modalità operative da parte dei volontari: rispetto delle distanze tra le persone, e uso delle mascherine e dei guanti
  • oggetto della distribuzione: solo generi alimentari preconfezionati (riposti in sacchetti singoli per persona)

Poichè gli alimenti preconfezionati (in dosi singole) non facevano parte delle forniture ricevute a titolo gratuito dai fornitori della zona, l’associazione ha dovuto fare fronte alla situazione procedendo ad acquistare direttamente tutto il cibo contenuto nei sacchetti alimentari: tonno/carne in scatola, acqua, succhi di frutta, dolci, etc..

Questa nuova modalità ha di fatto comportato un significativo aumento nel costo del cibo per persona, che è passato da circa 1,50€ a circa 5,00€. Si parla in pratica di un maggior costo di circa 15,00€ mensili per ciascuna persona senza fissa dimora da noi seguita.

Questa emergenza ha creato un ulteriore problema per i nostri amici senza fissa dimora riguardante le pessime condizioni igienico sanitarie in cui versano in quanto hanno chiuso anche la maggior parte delle strutture dove potevano lavarsi. Pertanto nei kit che vengono distribuiti in questo periodo vi è la volontà di inserire delle forniture finalizzate ad una maggiore igiene personale (sapone, salviettine, detergenti, etc.) oltre che mutande e magliette intime, che farebbero lievitare il maggior costo mensile per persona a circa 25,00€.

Per questi motivi vi chiediamo di essere a fianco a noi in questo progetto, soprattutto in questo momento, dove una maggiore capacità di spesa ci consente di dare ben più di un aiuto, cioè una reale speranza di sopravvivenza, alle persone senza fissa dimora.

 

5 Caffè (5 euro) costo di copertura per un kit cibo

10 Caffè (10 euro) costo di copertura per un kit cibo + igiene personale

 

In Vetta Onlus

CHI SIAMO

L’associazione In Vetta!

E’ una Onlus nata nel 2012 da un gruppo di amici della Parrocchia di San Simpliciano, a Milano. Ora sono circa cento persone, tra soci e volontari.

E’ un contenitore di iniziative caritatevoli e formative gratuite, a favore di persone che vivono in situazioni di particolare difficoltà. Si parla di campi estivi per giovani, convogli umanitari in territori complicati, iniziative per i senzatetto… a seconda del momento.

Per maggiori dettagli in merito alle attività svolte si rimanda al sito www.invetta.org.

 

FOCUS: iniziative a favore delle persone senza fissa dimora

Dal 2015 l’associazione ha dato il via ad iniziative orientate in modo specifico all’aiuto di persone senza fissa dimora, con un approccio innovativo ed efficace. Si è pensato di facilitare un loro percorso di reinserimento sociale e lavorativo, seguendo un metodo basato su due momenti differenti e sequenziali: creare in primo luogo le condizioni per un “primo contatto” con le persone che si intendono aiutare, ed in seguito evolvere il rapporto creando le condizioni per un “approfondimento” della conoscenza. Questo metodo intende creare nel tempo un rapporto sempre più stretto di amicizia e di reciproca fiducia, che consenta di individuare e suggerire un percorso di reinserimento sociale e lavorativo a livello della singola persona.

 

Il progetto di primo contatto tramite la distribuzione alimentare

Con riferimento al progetto di “primo contatto”, è stato sviluppato tramite la distribuzione serale di cibi caldi, con frequenza settimanale (tutti i martedì sera) e operando in particolare nella zona centro di Milano (S. Babila – Duomo – Piazza San Carlo – Corso Vittorio Emanuele). Il cibo viene preparato nel pomeriggio presso la cucina della Parrocchia di S. Simpliciano, e viene quindi trasportato nella zona di riferimento all’interno di contenitori termici. L’attività di distribuzione viene svolta sia presso 2 postazioni fisse, sia tramite gruppi itineranti di volontari, che consegnano la cena (in contenitori monoporzione) ai nostri amici di strada che ci aspettano a “casa” loro (androni, gallerie, etc.).

Attualmente a questo progetto di “primo contatto” partecipano (con turni a rotazione) circa 80 volontari (suddivisi tra le varie attività di cucina, trasporto e distribuzione), che forniscono aiuti a circa un centinaio di persone nel corso di ogni martedì.

I generi alimentari utilizzati per la distribuzione derivano in larga parte da donazioni dei negozianti della zona Garibaldi, fatta eccezione per la carne, che viene acquistata direttamente dall’associazione per garantire una costanza di quantità e di tipologia (solo carne di pollo, per evitare quanto più possibile incompatibilità alimentari e di tipo religioso). Per questo motivo il costo vivo per persona del cibo distribuito e di circa 1,50€.

Durante la stagione invernale alla distribuzione di cibo si affianca anche quella di vestiario e di sacchi a pelo, facendo grande attenzione a svolgerla in modo “riservato”, perché nel tempo abbiamo si è potuto constatare come proprio la distribuzione di beni “di valore” (quali appunto sacchi a pelo e indumenti pesanti) possa creare problemi relazionali tra i soggetti che ne sono beneficiari.

Il progetto di “approfondimento“, denominato “Dalla strada alla comunità”, ha preso il via nel 2017 e prevede l’organizzazione di pranzi domenicali presso il salone della Parrocchia di S. Simpliciano. A questi pranzi vengono invitate a partecipare alcune (di solito circa una cinquantina) delle persone senza fissa dimora conosciute per strada nel corso delle distribuzioni dei martedì sera. L’invito viene rivolto in modo prioritario verso due categorie di soggetti: quelli particolarmente bisognosi e quelli che sembrano più seriamente orientati alla ricerca di un reinserimento lavorativo. I pranzi domenicali, essendo organizzati in un ambiente molto accogliente e sereno, costituiscono un momento ideale per capire la reale situazione (“abitativa”, famigliare, lavorativa, …) dei nostri invitati ed i conseguenti bisogni. Si creano così le condizioni per fornire un aiuto sia materiale (è una delle situazioni più indicate per la distribuzione dei sacchi a pelo e del vestiario invernale, in quanto la consegna è svolta in un ambiente riservato e controllato) ma anche in termini di supporto per un reinserimento lavorativo.

L’obiettivo è quello di dare un segnale di prossimità e vicinanza alle persone che vivono in strada. Diventare degli interlocutori di fiducia, capaci di rispondere con carità alle diverse esigenze dei nostri beneficiari, con l’intento ultimo di reindirizzare le persone verso percorsi di reinserimento sociale e lavorativo.

Via Santa Sofia 27 20122 - Milano MI
+39 335 687 7346