L’autismo entra nella vita di una famiglia e la sconvolgere: vedere tuo figlio che a 15 mese non parlare, non comunica in nessun modo, non ti guarda, non gioca è un’esperienza devastante, soprattutto perchè quella creatura è bellissima, perfetta, sembrava crescere come gli altri, poiun mostro lo ha portato via.
Mentre hai la morte dentro, inizi a girare specialisti, che alla fine ti consegnano il verdetto: disturbo generalizzato dello sviluppo, cioè autismo.
Le risposte delle Istituzioni sono lente e inadeguate: due ore di psicomotricità in un posto o in una città lontana da dove si abita e qualche ora di insegnante di sostegno, spesso non preparata, a scuola.
Nell’era di internet cerchi delle risposte da solo: ma devi selezionare informazioni anche contrastanti, e spesso approdi in blog, forum, pagine FB dove almeno ti senti ascoltato e capito.
Questo è stato l’iter dei genitori che hanno fondato AMA, genitori del Piemonte incontratisi sul forum Emergenzaautismo, che nel 2009 hanno deciso di fondare AMA per provare a costruire risposte.
Dal 2009 AMA si è separata in due Associazioni territoriali a Asti, a Torino ed inseguito a Savona, tre associazioni che condividono il desiderio di costruire un futuro dignitoso per i ragazzi affetti da autismo.
Ogni giorno AMA Asti accoglie le richieste di aiuto di genitori soli, prigionieri dell’autismo, che talora non permette loro di uscire di casa o di lavorare. La vera sfida dell’autismo è vincere la paura delle crisi comportamentali, l’isolamento e il senso di abbandono. Questi bambini e ragazzi possono avere un futuro diverso con le loro famiglie, ma sono necessari interventi appropriati e costanti. Io vedo mio figlio Michele, ha avuto tante possibilità di crescita e anche se il suo autismo continua ad essere severe, è un ragazzo che vive esperienze di normalità: colora, va in bici, gioca a palla,va a cavallo, nuota e va in gita con i compagni.Per lui sogno un’occupazione insieme a tutti i gli altri ragazzi di AMA.
Paola Bombaci
Presidente AMA Asti
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