Questa è una delle storie delle mamme accolte nel progetto “Casa Mia” avviato da La Strada nel 2007 in collaborazione con il Comune di Milano: si tratta di un servizio di accoglienza e reinserimento sociale per mamme sole con bambini, in cui viene offerta innanzitutto una casa, un luogo protetto dove poter ritrovare sicurezza e dignità. Poi, nel corso di un anno, le mamme vengono accompagnate in un percorso di costruzione di relazioni, guidate verso un inserimento lavorativo e affiancate nella ricerca di un’abitazione. Pian piano riescono a ritrovare fiducia in se stesse, riscoprire le energie per rimettersi in gioco e  trovare un nuovo equilibrio: un nuovo lavoro, una nuova casa, una nuova rete di relazioni.

la strada onlus milano

Fatima ha capelli corvini e occhi neri, che per un attimo si infiammano quando nomina l’ex marito. Poi dissimula con una risata e rassetta i cuscini del divano.

La sua è una storia dura: non ha potuto sottrarsi al matrimonio, praticamente “comprata” dalla famiglia d’origine poco più che ventenne; ma lo sfarzo con cui è avvenuto il passaggio dal Cairo a Milano si è ben presto esaurito. Considerata proprietà del marito, in poco tempo ha cominciato a subirne i soprusi. Può sembrare forte parlare di schiavitù, eppure come definire le botte e la segregazione in casa? Nel giro di pochi anni nascono i figli: uno, due, tre. Dopo l’ennesima serata di pugni e schiaffi, trova la forza per chiamare i carabinieri e giura che in quella casa di violenze non ci tornerà più, né lei né i figli.

Comincia così una nuova vita, dagli equilibri ancora fragili ma dove pian piano la paura e la fatica si allentano. Prima un periodo in una Comunità di Accoglienza, poi un appartamento protetto.  E nel frattempo, con l’aiuto dei servizi sociali, la separazione dal marito.

la strada onlus milano 3

In una pausa della conversazione, ci porta in corridoio e ci fa vedere una nuova scarpiera che ha comprato con il primo stipendio: dentro ci sono decine di paia di scarpe, dal numero 23 in sù. Tiene ancora dei sandaletti da bebè perché, dice, “mi ricordano la prima vacanza al mare, in Italia, coi miei bambini e gli operatori della Comunità”.

Fatima ha gli occhi fieri, ora. Lei che parla italiano e tre lingue straniere alla perfezione, che cucina divinamente, per il momento fa le pulizie nei condomini. Ma i bambini vanno a scuola – chi all’asilo, chi alle elementari. E oggi la più grande è invitata a una festa di compleanno. Una normalità guadagnata con fatica, che fa brillare gli occhi di una mamma e dei suoi bambini.

2 Commenti

Inserisci un commento