Planisfero di Buckminster-Fuller – Così il mondo l’avete mai visto?

Io sono sempre stato un appassionato di mappe e cartine: mentre gli altri bambini si lanciavano in battaglie all’ultimo sangue tra He-Man e Skeletor così, senza sentire la mancanza di

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uno scopo preciso, io invece dovevo disegnare una bella mappa del tesoro prima di buttarmi nel vivo della battaglia immaginaria. Ci mettevo da una parte, possibilmente al centro, il regno dei buoni, da un’altra parte il regno dei cattivi, lontano lontano un bel po’ di terre inesplorate e magari ai piedi di una montagna altissima una bella ics con un bel forziere sopra.

La mappa insomma mi serviva per raccontare una storia, per dare a He-Man un obiettivo preciso, per sapere con esattezza cosa conquistare e come. Eh sì, perché il bello di avere una mappa è che una volta messo nero su bianco, il mio punto di vista diventa come per magia oggettivo, impersonale, e quindi inoppugnabile. Un po’ come la fotografia, che si vanta a torto di descrivere la realtà così com’è, così le mappe deformano il mondo a vantaggio di chi le disegna e poi nascondono il tutto sotto una bella patina di oggettività.

E qui arriviamo al perché di questo post su questo blog. andiamo su Google Maps e andiamo indietro con lo zoom fino a riprendere tutta la Terra. Bella vero? E che bello trovarsi proprio lì al centro della piantina, giusto giusto ad altezza occhi, tutti gli altri paesi attorno a mo’ di damigelle. Non vale, direte voi, se parto dall’Italia e vado indietro con lo zoom e ovvio che mi ritroverò in questa situazione. Allora, vi dico, facciamo un passo avanti.

Lo sapete che il mondo non è quello che vi mostra Google? Che la proiezione cartografica usata dalla Grande G è quella del cartografo fiammingo Mercator, elaborata nel 1569 con l’obiettivo di semplificare la navigazione dei commercianti europei alla conquista delle ricchezze (e dei popoli) del mondo? E lo sapete che, nemmeno a farlo apposta, la proiezione di Mercator fa apparire l’Europa più grande della realtà e soprattutto più grande dei paesi versi i quali si indirizzavano le brame dei nostri bravi commercianti olandesi?

Le mappe plasmano il modo in cui noi vediamo noi rispetto agli altri. Pensateci la prossima volta che vi capita sotto gli occhi l’associazione del giorno e chiedetevi: dove sono io? dove mi vedo rispetto agli altri? E soprattutto, sono davvero così distante come penso? Vedrete: vi ritroverete molto più vicini alle vite degli altri, non solo geograficamente, di quanto pensavate.

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