L’associazione Rainbow è un’associazione nata solo da poco più di un anno da mamme con idee ben chiare.
Il nostro scopo è sostenere progetti volti a migliorare il livello di autosufficienza e di integrazione sociale delle persone affette da sindrome autistica ed altre patologie collegate o comunque ad esse riconducibili. Sosteniamo progetti che realizzino il diritto all’integrazione scolastica e all’inserimento nella realtà lavorativa e produttiva. I progetti sono rivolti soprattutto ad adolescenti o giovani adulti che, spesso, dopo la scuola dell’obbligo o dopo la scuola superiore, non riescono a trovare collocazione in nessuna realtà e quindi costretti a trascorrere la maggior parte del tempo in casa. Questo isolamento per ragazzi affetti da autismo è altamente deleterio perché, non avendo occasione di lavorare, tendono a perdere contatto con quel poco di vita sociale a cui sono arrivati, o faticosamente costruita intorno a loro da esperti professionisti , e di azzerarla completamente.
Tra i nostri impegni c’è anche quello di aiutare le famiglie. L’associazione, infatti, propone di sostenere, almeno in parte, i costi dei progetti soprattutto quelli inerenti all’intervento di operatori professionali, in modo che non gravino integralmente sulle famiglie.
Il nostro primo progetto ha avuto quindi lo scopo di inserire giovani adulti affetti da disturbi dello spettro autistico come volontari nelle biblioteche nelle scuole di Milano. Il nostro fine è quello di far sviluppare loro abilità professionali inerenti alla gestione della biblioteca, come ad esempio: catalogare, gestire prestiti e restituzioni, etc. Cerchiamo anche di far sviluppare in loro abilità di problem solving sociale e operativo, abilità socio comunicative e, non meno importante, sostenere l’autostima.
Altri progetti stanno prendendo il via e sono ora allo start-up. Progetti sempre rivolti a giovani adulti che in fase di adolescenza hanno particolari bisogni sociali e psicoeducativi senza dimenticare che con il raggiungimento della maggior età le famiglie perdono anche il diritto dell’assistenza.
Il futuro ci spaventa, cosa faranno questi ragazzi?
Questa è la domanda che accompagna tutti i genitori di ragazzi autistici, non pretendiamo di saper dare una risposta speriamo solo di poter aprire per loro piccole strade per garantire un futuro degno di essere vissuto.
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