Quando Marco doveva fare una visita medica o un banale prelievo del sangue era terrorizzato. Non c’era verso di farlo collaborare e finiva che si ricorreva al contenimento fisico. In alcuni casi lo si immobilizzava, in altri semplicemente si rinunciava a intervenire.
Tanto stress per Marco, per la sua famiglia e anche per i medici e gli infermieri che non sapevano come approcciarsi e interagire con lui.
Marco è un ragazzino dolce e vivace. Marco è un ragazzino con autismo.
Nel mondo soffre di un Disturbo dello spettro autistico 1 persona ogni 100 (questo l’ultimo dato riportato dal DSM V). Non una condizione rara quindi, come si pensava un tempo.
Chi ne è colpito ha difficoltà nella comunicazione e interzione sociale e comportamenti e interessi ristretti e stereotipati. Come Marco, le persone con autismo sono spesso turbate da ciò che rompe le loro routine perché faticano a comprendere gli imprevisti e le situazioni nuove, ecco allora che un accesso al pronto soccorso, ma anche una visita o un esame medico possono spaventarle molto e renderle non collaborative, con pesanti ricadute nei percorsi di salute e prevenzione.
Alcune volte è così difficile portare un bambino o un adulto con autismo all’ospedale che, semplicemente, ci si rinuncia.
La Fondazione Bambini e Autismo ONLUS da quasi vent’anni progetta e offre servizi specialistici per l’autismo che vanno dalla diagnosi precoce, alla riabilitazione, all’inserimento lavorativo e residenziale, ai servizi educativi scolastici, sino alla formazione e alla ricerca. Una rete di servizi unica in Italia per seguire la persona e la sua famiglia nei diversi momenti della vita.
Da questa esperienza nasce il progetto “vi.co Hospital – per un’ospedale a misura di autismo” che vuole contribuire a migliorare l’accoglienza ospedaliera di bambini e adulti con autismo o altre difficoltà di comunicazione attraverso la donazione a ospedali e strutture sanitarie di tablet dotati di “vico.Hospital”.
“vi.co Hospital”, infatti, è un’applicazione realizzata dalla Fondazione Bambini e Autismo in collaborazione con l’Ospedale di Pordenone, che traduce in disegni, foto e video i principali esami medici, nel rispetto dello stile cognitivo di chi vive la condizione autistica che spesso fatica a comprendere il linguaggio verbale ma che, al contrario, ha fortemente sviluppato il canale visivo.
Un passo avanti concreto per l’inclusione dei bambini e adulti con autismo, anche in ambiente ospedaliero. Un aiuto per Marco e per i tanti ragazzini come lui che ogni giorno si sforzano di capire il mondo che li circonda con grande impegno e ai quali dobbiamo lo stesso impegno.
Per informazioni: www.vicoapp.it, www.bambinieautismo.org, videopresentazione di vi.co Hospital

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